La denatalità morde, classi in calo. Mille iscrizioni in meno alle elementari

I numeri dell’ufficio scolastico regionale. Le aule diventano più multietniche

La denatalità morde, classi in calo. Mille iscrizioni in meno alle elementari

I numeri dell’ufficio scolastico regionale. Le aule diventano più multietniche

Una scuola sempre più multietnica, dove crescono i bambini con certificazione di disabilità. L’Ufficio scolastico regionale ha pubblicato un report che fotografa la nostra scuola, a una settimana dal suono della prima campanella. Intanto, a livello regionale gli studenti sono 444.756, suddivisi tra quasi 21.800 classi. La crisi demografica si fa sentire, tanto che in un anno la popolazione studentesca è diminuita di oltre 6mila unità. Il crollo è più forte alla primaria.

Ecco che, per quelle che un tempo si chiamavano elementari, Firenze è passata dalle 1707 classi dello scorso anno scolastico alle attuali 1670, dove studiano 33.604 bambini, contro i 34.519 di un anno fa. Complessivamente, nella nostra regione gli iscritti alla primaria segnano un meno 3398. Quasi 2mila in meno quelli che invece siedono tra i banchi delle secondarie di primo grado.

Nelle classi, poi, si mescolano sempre più nazionalità. Gli alunni stranieri in Toscana sono il 18%. Tra questi alunni stranieri, ben il 56% è nato in Italia. A Firenze, per la precisione, gli stranieri nati nel nostro Paese rappresentano il 55,72%.

Dicevamo poi che crescono gli alunni certificati in tutto il nostro territorio: erano, su Firenze, 3962 lo scorso anno scolastico. E sono attualmente 4149. Per quanto riguarda invece la scelta degli indirizzi superiori da parte degli studenti , vincono i licei, per i quali ha optato quasi la metà dei ragazzi.

A Firenze, negli indirizzi liceali troviamo 21.145 studenti. Una quota che scende a 14.112 per i tecnici e che si ferma a 8.274 iscrizioni per quanto riguarda gli indirizzi professionali. Curiosità: a Siena vincono i tecnici, scelti da più del 43% dei ragazzi. Anche a Pistoia sul gradino più alto del podio c’è questa tipologia di studi, preferiti dal 34,18% degli studenti, contro il quasi 33% equamente diviso tra licei e professionali.

Elettra Gullè