La denuncia dei vicini di casa. I suoi tre labrador abbaiano troppo. Professore condannato per stalking

Un anno e otto mesi di reclusione per un noto ortopedico fiorentino che lasciava gli animali latrare per giornate intere. Il dirimpettaio era arrivato a comprare un’altra abitazione per riposarsi.

Abbaiavano senza sosta. Di giorno e di notte. Tre esemplari di labrador lasciati nel giardino di una villetta, in zona Campo di Marte, da un professore universitario, che così facendo avrebbe "creato consapevolmente e volontariamente uno stato di ansia nel dirimpettaio di casa, costringendolo a cambiare abitudini".

Un vicino su tutti avrebbe subito, secondo quanto esposto nella denuncia, le tipiche conseguenze dello stalking; notti insonni, cambiamenti di umore, difficoltà sul posto di lavoro, fino alla scelta di trasferirsi in un’altra abitazione per alcuni periodi dell’anno. Non solo. "Era costretto a montare i doppi vetri nelle finestre prospicenti la villa dove stavano i cani, misura che tuttavia non riusciva a escludere il rumore del latrare - si legge ancora nelle imputazioni - a non aprire mai tali finestre neanche nel periodo primaverile estivo per non aggravare ulteriormente il rumore già insopportabile dell’abbaiare, ad andare a letto con i tappi nelle orecchie".

Una situazione che, hanno ricostruito le indagini dirette dalla pubblico ministero Christine von Borries, è andata avanti per anni a partire dal 2015. Con l’accusa di stalking un noto ortopedico fiorentino è stato quindi condannato a un anno e 8 mesi di reclusione (con pena sospesa) oltre al risarcimento danni a favore dei vicini, che si erano costituiti parte civile con gli avvocati Sandro Traversi e Sara Gennai.

Teatro dello scontro di vicinato una villetta sulle colline sopra Campo di Marte, che dall’aprile del 2015 il professore, l’ortopedico Fernando Colao (residente in un altro appartamento) usava tra le altre cose come dimora dei suoi tre labrador, che in quanto tali abbaiavano di frequente e in maniera piuttosto insistente. Una presenza, quella degli animali, diventata con tempo insostenibile per i cinque abitanti delle villette adiacenti. Il dottore non viveva abitualmente nella villetta, e dunque non sentiva l’abbaiare dei suoi cani. Ma, sempre secondo quanto rilevato in sede di giudizio, non prendeva neppure in considerazione le segnalazioni dei vicini, che non sono state poche. E così la scelta di fare denuncia tramite appunto gli avvocati TRaversi e Gennai.

Il giudice Virginia Mazzeo ha dichiarato prescritto per prescrizione il reato di disturbo alla quiete pubblica che era stato contestato dalla procura, ma accolto gli altri capi d’imputazione contestati dalla pubblico ministero Von Borries. E così si è arrivati alla sentenza di condanna: una decisione senz’altro singolare, forse la prima in Italia per stalking condominiale attuato per mezzo dei cani lasciati soli in un appartamento e liberi di abbaiare.

P.m.