REDAZIONE FIRENZE

La denuncia di Monaco: "Nessun aiuto in Comune. Mi sento discriminata"

La capogruppo della Lista Funaro accusa: "Non c’è sensibilità". Un avvocato assiste la consigliera. Riunione con l’assessora Sparavigna .

La capogruppo della Lista Funaro, Michela Monaco, si muove in sedia a rotelle

La capogruppo della Lista Funaro, Michela Monaco, si muove in sedia a rotelle

"In Comune mi sento discriminata". Un’accusa pesante quella che la capogruppo della Lista Funaro Michela Monaco – costretta a muoversi in sedia a rotelle a causa di una malattia – rivolge alla sua stessa maggioranza, e in particolare ai dipendenti di uno dei gruppi. "Non c’è umanità, nessuna sensibilità verso chi ha bisogno", continua la consigliera che si è anche rivolta a un avvocato, Daniele Quaranta, per far sì che i suoi diritti vengano rispettati. Una denuncia, quella di Monaco, lanciata già lunedì scorso nel Salone de’ Dugento, nel corso del Consiglio comunale, ma senza scendere nei particolari. E ora la storia appare molto più chiara. Il problema, per la capogruppo, è che, per recarsi in aula o anche a bagno ha bisogno di un aiuto. Ma sono davvero in pochi quelli disposti a darglielo.

"Alcuni dipendenti dei gruppi di maggioranza, quando chiedo loro una mano, si giustificano dicendo che hanno troppo lavoro da svolgere – racconta Monaco –. In un primo momento mi hanno aiutata poi si sono negati. Mi è stato spiegato che accompagnarmi alla toilette non rientra nelle loro mansioni. E si sono perfino rivolti al sindacato... come se io li sfruttassi!".

Per dirimere la vexata quaestio è dovuta intervenire l’assessora Laura Sparavigna, che giovedì pomeriggio ha messo attorno al tavolo tutte le parti coinvolte. "L’obiettivo di una Firenze inclusiva e accessibile a tutte e tutti, che rimuove barriere fisiche e culturali, è al centro della visione della sindaca Sara Funaro sin dal suo programma di mandato. E fin da subito ogni componente della giunta, ciascuno secondo le proprie deleghe, sta lavorando per declinare questo obiettivo. Proprio per tale motivo la consigliera Monaco ha condiviso con i vari assessori l’esigenza di rendere gli spazi del Comune, e le aule più rappresentative della città, accessibili e fruibili da tutti. Con la disability manager aumenteremo e implementeremo il piano di formazione ad hoc sulle disabilità. Tutta la giunta, dunque, è impegnata nell’ascolto, nella presa in carica di tutte le questioni e nella coprogettazione delle soluzioni".

La consigliera, nelle ultime ore, ha ricevuto la solidarietà da parte dell’amministrazione e poi anche dai suoi colleghi consiglieri, molti dei quali basiti per l’accaduto ("Ringrazio tutti, a iniziare dalla prima cittadina", il commento della diretta interessata). Ma i problemi restano, come ad esempio quello dell’ascensore, troppo piccolo, che dal piano terra porta all’aula del Consiglio. "La mia carrozzina non ci entra e a volte le persone sono costrette a prendermi in braccio. Fino a qualche tempo fa mi aiutavano gli agenti della Polizia municipale, ora non più. Sostengono che non possono farlo e che il precedente era un’eccezione. Anzi, mi è stato anche detto di portarmi dietro una badante".

In Palazzo Vecchio la maggior parte delle barriere architettoniche sono state abbattute ma ora bisogna trasformare il Comune nella casa di tutti. Per questo motivo l’avvocato Quaranta chiederà formalmente che vengano fatti i lavori per consentire alla sua assistita di svolgere l’atttività per cui è stata eletta, "visto che l’aiuto in precedenza datole ora le viene negato". E suggerisce al presidente Guccione di tenere il Consiglio in uno spazio al quale possa accedere agevolmente Monaco. Nessuna azione legale (per ora) è in programma, ma "ricordo una sentenza della Cassazione che ha condannato un Comune dell’anconetano per non aver permesso a una consigliera disabile di svolgere il proprio mandato".

Antonio Passanese