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La disputa sul convento. Spa o Rsa in San Paolino per bypassare lo stop. Ma il Comune non cede

La società in trattativa con i Carmelitani avrebbe studiato ipotesi alternative. Biti: "Le norme di salvaguardia impediscono ogni tipo di trasformazione".

L’ingresso del convento di San Paolino di proprietà dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi potrebbe diventare una Spa o una Rsa

L’ingresso del convento di San Paolino di proprietà dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi potrebbe diventare una Spa o una Rsa

di Antonio Passanese

Non un albergo ma una Spa con camere accessorie oppure una Rsa per anziani abbienti. Questa la possibile soluzione studiata dalla Az Hospitality di Firenze per quanto riguarda la trasformazione del covento di San Paolino così da essere in regola con le norme di salvaguardia al Piano operativo che, già dal 2019, bloccano la nascita di nuove strutture ricettive in tutta l’area Unesco. L’antico monastero dei carmelitani scalzi, infatti, rientrerebbe nelle strutture a vocazione direzionale (così come i luoghi di culto, i collegi e le foresterie) che non hanno bisogno di un cambio di destinazione d’uso se utilizzati per i servizi alle persone e al pubblico. Quindi, per riadattare le celle e creare una sorta di percorso benessere nel complesso che per secoli ha ospitato i frati non sarebbe necessario fare un passaggio con il Comune ma solo con la Soprintendenza, trattandosi di un bene storico-architettonico notificato.

Ma anche su questa opzione arriva l’altolà dell’assessora all’Urbanistica Caterina Biti che già sabato aveva aveva annunciato verifiche da parte dei sui uffici esprimendo totale contrarietà allo sbarco dell’ennesimo hotel in una zona che invece avrebbe bisogno di altri servizi, soprattutto per i residenti. "Sono attive le norme di salvaguardia del piano operativo che vietano il passaggio automatico dal direzionale pubblico al direzionale privato anche per superfici inferiori al 2mila metri quadrati – spiega Biti – Con queste norme non si può insediare la destinazione turistico-ricettiva in tutta la zona A né la destinazione direzionale per studentato nell’area Unesco. Per insediare qualsiasi destinazione privata (diversa dal servizio collettivo individuato in mappa) devono dimostrare la dismissione del servizio e chiedere l’eliminazione del simbolo. Per questo è necessaria l’approvazione, da parte del Consiglio comunale, di un’apposita delibera per l’aggiornamento del quadro conoscitivo del piano operativo". Intanto, la Pneuma Art Fundation – che aveva proposto ai Carmelitani l’acquisizione del convento per installarci botteghe artigiane, e organizzare al suo interno spazi culturali e di studio per i giovani italiani e stranieri con la collaborazione delle università americane – ha chiesto proprio all’assessora all’Urbanistica un incontro a cui partecipino anche i proprietari del bene, i residenti e i comitati di via Palazzuolo e la Fondazione Cr Firenze a cui Pneuma Art ha presentanto il progetto.

"Vogliamo evitare un’altra speculazione – afferma il presidente di Pneuma Miguel Martinez – e assicurare che il convento diventi uno spazio aperto al quartiere e alla città". Sulla stessa lunghezza d’onda anche il direttore della Fondazione Cr Firenze Gabriele Gori: "Stiamo elaborando una serie di azioni integrate, di natura economica e sociale, per rilanciare via Palazzuolo e le strade limitrofe. Abbiamo elaborato un progetto architettonico che ora è all’esame dell’amministrazione comunale. L’attività prospettata da Pneuma e dai residenti, in quel contesto, ci starebbe bene, ma bisogna approfondire una serie di questioni come, innanzitutto, la sostenibilità economica. Dovremmo avviare un’istruttoria per capire meglio se e come la Fondazione possa dare una mano"

Va ricordato che l’ente di via Bufalini, attraverso ’Recreos’, si sta occupando di rigenerare proprio via Palazzuolo e le strade limitrofe. "Vorremmo che quell’area fosse in un’isola felice, dove artigiani e artisti possano trovare la loro collocazione. Come vorremmo che fossero anche realizzati interventi sulla viabilità e su un più equilibrato uso dei posti auto utilizzati per il parcheggio". Sull’argomento interviene anche la capogruppo di Firenze Democratica, Cecilia Del Re. "La morsa della rendita cerca ogni strada possibile anche di fronte al blocco di nuovi alberghi. Come Fd, raccogliendo la voce dei cittadini, avevamo posto il tema del futuro del convento di San Paolino non appena saputo che era rimasto vuoto dopo la scomparsa dell’ultimo frate. Dispiace che la giunta non abbia ancora interloquito con i Carmelitani. Speriamo che la situazione non sia ancora del tutto compromessa".