La famiglia in evidenza

La denatalità è una sfida che riguarda tutta la società. Per affrontarla, bisogna abbandonare le logiche individualistiche e recuperare il primato della relazione, a cominciare da quella familiare. Un convegno a Firenze discuterà la questione.

La questione è di stretta attualità e riguarda tutta la società, non solo la comunità ecclesiale. La denatalità affligge da tempo il nostro Paese e pure Firenze non è da meno. "C’è da ridare fiducia e speranza alla gente per superare il crollo della natalità nel nostro Paese – la via indicata dall’arcivescovo Giuseppe Betori nel Natale del 2019 –. Questo si può superare solo se si abbandonano le logiche individualistiche che dominano processi produttivi, sistemi sociali, scelte legislative. Bisogna recuperare il primato che ha la relazione, a cominciare da quella familiare, per la costruzione della persona nella sua autenticità". Ecco perché la riflessione non può calare di priorità. È quanto propone, oggi pomeriggio alle 15,30, allo Spazio Reale di San Donnino, il Centro diocesano di pastorale familiare nel convegno “La sfida della natalità“, con la partecipazione di esperti, come Marina Casini, presidente del Movimento per la vita, monsignor Riccardo Mensuali, della Pontificia accademia per la vita, Francesco Belletti, direttore del Cisf, Centro internazionale studi famiglia e Gigi De Palo, presidente della Fondazione per la natalità, coordinati da Rosario Sferruzza.

Un tema delicato che non può mancare nell’agenda pubblica: "Mi preme segnalare la disattenzione, quando non addirittura il compiacimento, che circonda il deteriorarsi dell’istituto familiare - ha ricordato sempre il cardinale Giuseppe Betori durante l’ultima assemblea del clero, il mese scorso - Fragilità della famiglia e precarietà della condizione giovanile sono alla base della denatalità che proietta oscure prospettive sul futuro del Paese". Con tutto quello che ne consegue. L’arcivescovo, infatti, ha sottolineato la debolezza del "contesto familiare, come pure della inadeguatezza di altri ambiti formativi, come la scuola ma anche le nostre stesse comunità", criticità di cui "soffrono i giovani, preda privilegiata degli appetiti del mercato" colpiti dalla crisi del lavoro "nella scarsità dell’offerta, nella fatica a far incontrare offerta e ricerca, nell’estesa precarietà".