
La finestra di Anna Lo sguardo sull’Isolotto osservando la fermata "Ora non sogno più"
di Linda Coscetti
FIRENZE
Anna passa le sue giornate davanti alla finestra di casa. A 87 anni i movimenti sono lenti, le occasioni di uscire sempre più rare e la mente viaggia, soprattutto nel passato. E così per anni ha guardato la vita degli altri e della sua città affacciata alla finestra del suo salotto: vedeva grandi e piccini accalcarsi alla fermata dell’autobus, immaginando storie come una Amelie un po’ attempata nel meraviglioso mondo dell’Isolotto anzichè Parigi. E quelle persone le diventavano simpatiche o antipatiche, quelle che vedeva più frequentemente persino familiari. Però ora, da qualche mese le cose sono cambiate: una fila di sei cassonetti hanno allontanato da lei la fermata e i suoi amici. Il dispiacere di Anna, è finito in una lettera al nostro giornale. "Vorrei parlare con uno di voi di questo". Carta e penne fin dai tempi dei tempi, racchiudevano ricordi ed emozioni ed è come se il tempo a casa di Anna si fosse fermato. O forse un po’ sospeso tra realtà e immaginazione. Eccoci, nell’appartamento con vista su via Canova. Non appena entrati, si sente un odore, come è abituale nelle case delle nonne: un odore di passata di pomodoro appena cucinata. Anna, con indosso il grembiule da cucina, è intenta a preparare il pranzo ai suoi nipoti.
"Ho 87 anni e in casa sono rimasta da sola - racconta -. Mio marito non c’è più e i figli anche se li sento e li vedo spesso hanno la loro vita. E io spesso dopo aver sistemato la casa e cucinato mi ritrovo a guardare la gente fermata dell’autobus che a volte trasformo in personaggi come un film di vita. Mi fanno compagnia". Ma nella testa di Anna non c’è soltanto l’immaginazione. Da quella finestra oltre che immaginare le vite delle persone, pensa che l’immondizia non possa cambiare le abitudini della gente. Sia per Anna che per i cittadini la loro vita è cambiata. Il dolore però non è per tutti uguale: nel caso di Anna infatti, abituarsi ad una nuova visione della strada che per moltissimi anni è sempre stata la stessa, non è facile: "Mi crea tristezza e amarezza. Ho vissuto tutta la vita vedendo i cambiamenti di questa strada, adesso l’unica cosa che mi fa compagnia mentre mangio sono le persone che buttano la spazzatura, perchè dalla mia finestra la fermata dell’autobus non la vedo più". Anna conclude raccontandoci la volta su cui ha maggiormente fantasticato: "Pioveva, faceva anche freddo quella mattina e la fermata era piena di gente, quando i miei occhi si sono concentrati su un ragazzo: avrà avuto 19 anni, senza ombrello. Nessuno le aveva offerto riparo, quando una ragazza mora con i capelli molto lunghi lo ha fatto rintanarsi sotto al suo ombrello. Alle due di pomeriggio, sono scesi alla fermata e si sono allontanati insieme. Per me adesso loro due stanno insieme da almeno quattro anni". E sono moltissime le storie che con immenso rammarico e sofferenza Anna ci ha raccontato, concludendo: "Dovrò trovare un nuovo modo di avvicinarmi anche se da casa mia alle persone, io vicina a loro mi sento felice e meno sola, lo facevamo sempre anche insieme a mio marito".