La Florida fa marcia indietro dopo il polverone internazionale causato dal licenziamento di una preside che, durante una lezione di storia dell’arte, aveva mostrato il Davide di Michelangelo a una classe di prima media. L’imponente scultura della Galleria dell’Accademia ha effettivamente "valore storico e artistico", ha ammesso ora il portavoce del Department of Education statale Alex Lanfranconi in una dichiarazione a Florida’s Voice. L’annuncio chiude per il momento un dibattito che aveva investito temi come l’insegnamento degli studi classici e i diritti dei genitori di interferire con il lavoro nelle classi, finendo anche nel programma satirico Saturday Night Live.
"Il dietrofront dello Stato della Florida è un fatto positivo. Noi continuiamo con le nostre iniziative in difesa dei valori universali dell’arte e della cultura e confermiamo che presto la prof Carrasquilla sarà a Firenze. A proposito, vista la nuova posizione del Department of Education, ci auguriamo che la prof venga reintegrata a scuola", ha commentato anche il sindaco Dario Nardella.
Tutto era cominciato in marzo quando Hope Carrasquilla, vent’anni di insegnamento e da un anno preside della Tallahassee Classical School, era stata messa davanti a un ultimatum – dimissioni o licenziamento – dopo che la statua nuda di Michelangelo era stata mostrata ad allievi di prima media senza che mamme e papà, come previsto nello statuto della scuola, fossero stati preventivamente avvertiti con due settimane di anticipo. Tre genitori si erano lamentati e una madre aveva dato del "pornografico" al capolavoro del Rinascimento italiano, parte di una lezione in cui dovevano essere mostrate anche riproduzioni della Creazione di Adamo dalla Cappella Sistina e della Nascita di Venere di Sandro Botticelli. "La Florida incoraggia l’istruzione dei classici e dell’arte classica e non la proibiamo nei nostri piani di studio", ha detto Lanfranconi: "La statua di Davide ha valore storico e artistico".
La scuola in oggetto è nata di recente: era stata fondata nel 2020 dopo che un gruppo di genitori "non avevano più tollerato la robaccia che si insegna nelle scuole pubbliche", ha detto il presidente del suo consiglio di amministrazione Barney Bishop che, in un’intervista, si è dimostrato un acceso difensore dei ’diritti dei genitori’: una frase in codice per i conservatori che si battono contro ’l’indottrinamento woke’ e che sono riusciti a far adottare restrizioni legali alle discussioni nelle scuole dello Stato sui temi della razza e dell’identità sessuale e di genere.