C’è anche uno spaccato fiorentino nel nuovo libro di Rossella Cerrone "La fortuna ha gli occhi a mandorla" (Europa Edizioni). E’ la storia di Nina, una bimbetta goffa che, raggiunta l’adolescenza, brucia le tappe una dietro l’altra. Diventa un’adolescente scaltra, capace di essere libera di ricercare sé stessa. Ma la provincia le sta troppo stretta, così, concluso il liceo, decide di trasferirsi dal piccolo paesino del salernitano dove vive coi genitori a Napoli, per frequentare la facoltà di Lingue Orientali. La affascina la Cina, quel paese antico custode di tradizioni e usanze lontane dal nostro mondo occidentale. Le strade che si aprono davanti a Nina sono tante. Per una come lei, desiderosa di nuove esperienze, ogni Paese è una scoperta e riesce sempre a trovare nuovi stimoli per affrontarle. Eppure a volte il destino si mette di traverso e gioca brutti scherzi. "La vita di Nina, tra amori persi e altri ritrovati, tra lavori stimolanti e cadute vertiginose, sarà un alternarsi di alti e bassi, di traguardi raggiunti e sconfitte dolorose. Una vita vissuta fino in fondo, senza paure" dice l’autrice senza nascondere che la storia ha molti aspetti autobiografici. Nel girovagare di Nina-Rossella ci sono anche gli anni trascorsi a Firenze. "Sono arrivata a 26 anni per lavorare al consolato cinese e sono rimasta per cinque". Qui ha toccato con mano le problematiche della comunità cinese: "Dalle difficoltà dell’integrazione alle donne incinte che rifiutavano la medicina tradizionale, senza dimenticare i bimbi che vivevano nei capannoni: ho visto tante situazioni che non dimenticherò".
Barbara Berti