Mimì, Musetta, Tosca, Turandot, Cio-Cio-San, ossia le donne delle opere di Giacomo Puccini sono persone vere che provano a scegliere sapendo di poter sbagliare, che pagano i propri errori perché sanno che è nel destino fare i conti con il proprio vissuto. Diventano reali nello spettacolo di Ilenia Mele con la regia di Nathan Stefanovitch e al pianoforte Elisabetta Sepe.
Voci di Donne, un lungo racconto di Giacomo Puccini andrà in scena il 28 dicembre alle 16 al Teatro della Pergola e a dare loro un volto, un corpo e una voce è Solena Nocentini, attrice fiorentina con una lunga esperienza teatrale, cinematografica e televisiva in Italia e in Francia, dove oggi vive e insegna.
Solena Nocentini, da dove nasce questo spettacolo?
"Dalla volontà di avvicinare le persone che non conoscono l’opera attraverso le protagoniste assolute dell’arte di Puccini, le donne che hanno riempito la sua vita. La scrittrice Ilenia Mele ha studiato la vita del compositore e tra i suoi eredi ha trovato la pronipote Roberta, personaggio importante nell’alta moda milanese. Attraverso i ricordi trovati in soffitta, tra lettere e costumi, Roberta indossa i panni delle eroine pucciniane. E fa riflettere il pubblico".
E’ uno spettacolo di musica e di prosa?
"Sì, ed è uno spettacolo di opere, di vite e di caratteri femminili. Si parte da Butterfly per poi passare alla Bohème, a Musetta e Mimì, per poi arrivare alla Turandot e terminare con Tosca in una sorta di lettura del testamento di Puccini. Nato in versione francese, portato a Digione, Amsterdam, Bruxelles dove Puccini è morto, poi a Siena, Roma e ora nella mia città, fatto che mi inorgoglisce".
E’ legata alla sua Firenze?
"Molto. Ho frequentato il Poggio Imperiale dove mi sono innamorata del francese, da cui la mia scelta di far vivere lì mio figlio. Ma appena posso, torno a Firenze e in Toscana, terre fondamentali nell’opera di Puccini. Sogno di portare questo spettacolo a Torre de Lago".
Si rivede in queste donne delle opere?
"Le sento vicine per vari motivi, ognuna a suo modo, ognuna per qualche caratteristica. Ma chi amo di più è Roberta: le piace travestirsi, si diverte a interpretare altri personaggi e non perde mai l’occasione per stupirsi. Anche di fronte a un nonno importante come Puccini". Manuela Plastina