
I rilievi dell’Arpat (foto Archivio)
Un’onda terribile. Non solo di piena. Un’onda di plastica. Perché una frana, tra le tante, a Palazzuolo sul Senio ha "scoperchiato" una discarica. Vecchia, ma con i rifiuti ancora ben visibili trascinati nel torrente Rovigo gonfio di acqua, con plastiche e sacchetti trasportati per decine di chilometri, deturpando il corso d’acqua che poi confluisce nel fiume Santerno, a Firenzuola.
Se dici ’Rovigo’ a un escursionista, la prima risposta che ti dà è ’Paradiso’. La vallata del Rovigo, infatti, è splendida e naturalisticamente ben preservata, ed ha il proprio cuore nel torrente dalle acque gelide e limpidissime. Uno degli ambienti più unici e preziosi del Mugello verde. Ora invaso da una valanga di rifiuti.
Una frana ha mosso una vecchissima discarica non più utilizzata da decenni e finora ricoperta di terra, e ha trascinato una parte dei rifiuti nel fiume. L’impianto sembra sia frutto di un accordo, quasi cinquanta anni fa, tra i comuni di Palazzuolo e di Firenze, quando la città si trovò in emergenza per la chiusura del proprio inceneritore.
La discarica palazzuolese fu creata per superare la situazione di crisi, e chiusa poco dopo. Ora però i suoi resti sono in modo improvviso e inaspettato, ricomparsi, creando una vera e propria emergenza ambientale sulla quale l’attenzione resta altissima.
I tecnici di Hera e di Arpat si sono già recati sul posto – parecchio isolato – per fare un quadro della situazione.
I sindaci di Firenzuola e Palazzuolo sono preoccupati: "La situazione – dice il firenzuolino Buti - è stata portata all’attenzione del Coordinamento della prefettura per pianificare un intervento urgente di bonifica".
"Già oggi – dice il palazzuolese Bottino – entrerà in azione una ditta specializzata, sia per rimuovere i rifiuti nell’alveo del fiume, sia per tamponare quella frana che ha causato lo sversamento di rifiuti. E abbiamo chiesto a Regione e Metrocittà una riunione dedicata solo a questo problema, per trovare una soluzione definitiva".
Paolo Guidotti