FIRENZELa rottura della sponda destra del Rimaggio in piazza del Mercato a Sesto Fiorentino poteva essere evitata? La manutenzione del fosso che, esondando, ha alluvionato il centro è stata adeguata? Nella giornata di annunciata allerta rossa sono stati adottati gli accorgimenti “straordinari“ necessari per fronteggiare le situazioni di pericolo come quella che si è effettivamente presentata? Domande che confluiscono dentro un fascicolo aperto dalla procura di Firenze sull’alluvione che venerdì scorso ha colpito uno dei Comuni più grandi dell’hinterland fiorentino. Non risultano, al momento, né indagati né ipotesi di reato, tuttavia in procura è attesa una relazione della polizia giudiziaria sugli eventi che hanno portato alle inondazioni, in particolare di Sesto.
Un bersaglio di questi accertamenti è ovviamente il Rimaggio e in particolare il ponte che a un certo punto ha fatto da imbuto: con l’acqua che spingeva, la spalletta sul lato destro ha ceduto, dando vita alla deviazione dell’acqua che ha invaso le strade. Il torrente, che a detta dei sestesi più anziani non aveva mai dato problemi, è ingrossato repentinamente sotto le forti piogge. Un evento climatico senza dubbio eccezionale ma previsto dall’allerta rossa, con tanto di provvedimenti preventivi come ad esempio la chiusura delle scuole. Tuttavia, la conformazione dell’alveo nel punto finito sotto la lente d’ingrandimento, fa quanto meno discutere: con il poco spazio, in particolare sul lato sinistro per la presenza di un ’ringrosso’ di terra, si sono incagliati materiali portati giù dalla collina, aggravando la situazione. Per il Consorzio di Bonifica, i detriti non sono la causa del disastro, addebitabile invece al combinato di pioggia eccezionale e ponte troppo basso. A Lady Radio ieri mattina, il governatore Eugenio Giani ha prospettato un intervento su quel ponte. Anche la Lega si è recata a Sesto Fiorentino, con l’eurodeputata Susanna Ceccardi a capo della delegazione. "La manutenzione dei corsi d’acqua, la regimazione del reticolo idraulico e il rafforzamento degli strumenti di prevenzione devono diventare una priorità. E chiediamo alla Regione Toscana di fare chiarezza sugli interventi previsti e su quelli già realizzati, per comprendere meglio quali siano le criticità e come affrontarle al meglio, nell’interesse di tutti".
stefano brogioni