
"Sono contento di essere stato giovane, mi sono trovato bene, mi è piaciuto e se mi dovesse ricapitare lo rifarei anche volentieri…". Parola di Paolo Hendel, il comico fiorentino, che torna al Teatro Puccini – stasera alle 21 – con l’esilarante spettacolo "La giovinezza è sopravvalutata", per la regia di Gioele Dix, tratto dall’omonimo libro scritto con Marco Vicari e la geriatra Maria Chiara Cavallini. Ed è stato proprio un episodio in geriatria a suggerire a Hendel la tematica da affrontare.
"Tutto è iniziato il giorno in cui ho accompagnato mia madre novantenne dalla nuova geriatra. In sala d’attesa la mamma si fa portare in bagno dalla badante. Un attimo dopo la geriatra apre la porta del suo studio, mi vede e mi fa: ‘Prego, sta a lei...’" racconta Hendel che in quella occasione si è reso conto che si stava "pericolosamente" avvicinando alla stagione della terza età e che era giunto il momento di fare i conti con quella che Giacomo Leopardi definisce "la detestata soglia di vecchiezza".
E, così con tanta ironia, qualche amara verità, ma soprattutto la presa di coscienza dei propri limiti e ambizioni, racconta la nuova realtà.
Quella fatta di ansie, ipocondria, visite dall’urologo e inevitabili riflessioni.
E, ancora le paure, le debolezze, gli errori di gioventù, sommati agli "errori di anzianità", la moda dei ritocchini estetici e le inevitabili riflessioni, sia di ordine filosofico che pratico, sulla "dipartita".
Insomma, uno spettacolo divertente in grado di far riflettere sui problemi dei "non più giovani" e di riderci sopra ma anche un affresco dell’Italia d’oggi raccontato attraverso una esilarante carrellata di commenti di utenti indignati sul web. Perché non conta l’età anagrafica quanto mantenere viva, a qualsiasi età, la curiosità, l’interesse e la passione e la risata.
Barbara Berti