di Carlo CasiniFIRENZEAnche più di due anni per un appuntamento per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno, alla Questura di Firenze: molto oltre i termini previsti dal Testo unico immigrazione (viene rilasciata ai richiedenti una ricevuta che vale sei mesi), cui si aggiungono ulteriori inghippi nella comunicazione che a loro volta portano alla necessità di altri appuntamenti, denunciano i migranti e i referenti delle 23 organizzazioni – un centinaio di persone circa – che ieri mattina, nonostante la pioggia e il freddo, hanno manifestato davanti all’Ufficio immigrazione della Questura di via della Fortezza. Scopo del presidio, accendere i riflettori sul calvario burocratico e sui tempi insostenibili a causa dei quali si ritrovano nel frattempo irregolari anche molti che avrebbero diritto al titolo, e vedono compromesse anche le più basilari esigenze, come la possibilità di avere un contratto di lavoro o di affitto. Il coordinamento ha protestato quindi contro gli "incongrui tempi di attesa cui sono costrette le persone di origine straniera che si rivolgono alla questura per richiedere il riconoscimento di titoli e documenti previsti dalla Legge. Il 5 marzo 2024 abbiamo inviato una lettera al questore di Firenze per illustrare le problematiche e non avendo avuto risposta, il 18 settembre 2024 abbiamo attivato una procedura di accesso ai dati, ma anche in questo caso le nostre richieste non hanno avuto riscontro".
I ritardi, continua la speaker della manifestazione, "causano una profonda incertezza dal punto di vista giuridico e soprattutto rappresentano un grave danno nel riconoscimento dei diritti civili e sociali. Purtroppo negli ultimi anni abbiamo assistito a un progressivo peggioramento e sempre più frequenti sono le testimonianze di utenti dei nostri servizi che ci descrivono la questura come un luogo dove risulta loro difficoltoso trovare adeguate risposte alle loro legittime richieste. Le procedure telematiche introdotte a partire dal 2019 con l’obiettivo di velocizzare i tempi si sono rivelate inidonee. Abbiamo assistito nel tempo alla proliferazione di un gran numero di indirizzi pec ai quali rivolgersi ma le richieste spesso restano orfane".
"Problemi nei problemi sono quelli dei minori stranieri non accompagnati che necessiterebbero di uno sportello dedicato – aggiunge – e quello delle domande di protezione internazionale che da normativa avrebbero diritto all’immediatezza della loro ricezione e invece vedono tempi di risposta di mesi".
La questura, pur non rilasciando dichiarazioni in merito, si è resa disponibile a interloquire con i manifestanti: e infatti nel pomeriggio, fa sapere il coordinamento delle associazioni, "una delegazione è stata ricevuta dal nuovo questore Lamparelli che ha riconosciuto le gravi problematiche strutturali dell’ufficio immigrazione e si è impegnato a elaborare delle proposte di riorganizzazione. A tal fine ha proposto un nuovo incontro per l’11 febbraio. Dopo anni in cui è stata impossibile l’interlocuzione con la questura siamo soddisfatti che il nostro presidio abbia consentito l’apertura di un confronto".