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La grande bellezza vista dall’alto Il tour a metà dei ’mammut’ rossi

Il nostro viaggio sui bus a due piani che lambiscono centro e periferia della città, lasciando i turisti interdetti

La grande bellezza vista dall’alto Il tour a metà dei ’mammut’ rossi

Violini e melodie rinascimentali risuonano nelle cuffie dell’audioguida, mentre tutto intorno scorre rapidamente la Firenze ’meno’ conosciuta, quella appena fuori al centro storico. Sul piano scoperto del ‘mammut’ rosso fiammante di City Sightseeing ci sono solo turisti stranieri: famiglie spagnole, tedesche e inglesi, che hanno deciso di godersi la città dall’alto verso il basso. Partenza dalla stazione di Santa Maria Novella, costo del biglietto intero - con durata 24 ore - ventinove euro, il format è quello hop on hop off, ovvero del ‘sali e scendi’ quando vuoi alle fermate lungo tutto il percorso.

Percorso che, dopo il giro di vite voluto dal Comune di Firenze negli anni precedenti, non si inoltra più nei meandri interni del centro storico, ma batte un tragitto laterale - combattendo contro lavori e cantieri - che tocca l’apice di iconicità solo quando giunge il piazzale MIchelangelo. "Mi aspettavo qualcosa di più, praticamente ho pagato per guardare da lontano il centro della città", confessa una donna spagnola mentre siamo incolonnati nel traffico di viale Gramsci.

Le linee disponibili del tour - concordate con gli assessorati al Turismo e alla Mobilità del Comune - sono due, la A e la B: la prima costeggia il reticolato di strade che abbraccia il centro storico, con un’incursione di pochi attimi fino a piazza Santa Croce, e si perde tra il verde di viale Michelangelo; la seconda linea, invece, si avventura fino alla piazza centrale di Fiesole, passando dal Museo del Calcio di Coverciano e villa Stibbert. "Sono luoghi meravigliosi - spiega Anton, che con moglie e figli è partito da Berlino per farsi qualche giorno di vacanza in Toscana -, è una parte di Firenze che non conoscevo e sono rimasto veramente colpito".

Nel mezzo, tra delusi ed entusiasti, c’è chi filtra la città attraverso lo smartphone, e lamenta le poche “instagram opportunity” che il percorso offre. "Non ci siamo mai fermati - tuona una coppia di giovani andalusi -, non c’è stato modo di scattare le foto giuste e siamo stati più tempo nel traffico che al piazzale Michelangelo".

Nel frattempo il bus si è riempito e sfreccia tra corso dei Tintori, via Verdi fino a svoltare in via Ghibellina. Sporgendo la mano fuori si ha l’impressione di poter toccare le case, che tremano al passare del mastodontico double decker rosso. Intanto in cuffia echeggia la cronaca corretta ma fredda della storia della città, dei suoi palazzi e dei suoi personaggi più famosi.

"Manca un po’ di magia - confessa un pensionato americano, che per via degli acciacchi dell’età ha preferito visitare la città sul mezzo -, siamo passati in luoghi affascinanti e poco battuti, ma senza poterli conoscere fino in fondo. È stato un semplice viaggio in corriera, al prezzo di una business class però".

Il tour sta per volgere al termine: scendendo dal piazzale Michelangelo, si passa da Porta Romana, piazza Gaddi e, superato ponte alla Vittoria, anche dalla Fortezza da Basso, fino a tornare alla stazione centrale.

Il traffico dei pullman è mal sopportato dai cittadini, e gli oltre dodici metri del bestione rosso fanno fatica ad avanzare tra il traffico in via Nazionale, dove molti pedoni, sfiorati dall’enorme bus, sbracciano e si lasciano sfuggire improperi multilingue. Tempo cronometrato all’arrivo: un’ora e poco più, complice anche una guida ’sportiva’ dell’autista. "Forse un po’ poco - confessa uno degli ultimi turisti rimasti a bordo - per immergersi in una città come Firenze".

Pietro Mecarozzi