Monica Pieraccini
Cronaca

La grande bolla dell’immobiliare: mutui alle stelle e case introvabili

Bloccato il mercato del mattone: i tassi di interesse frenano le compravendite e gli affitti sono troppo cari. Marchetti (Confai): "Fare previsioni è difficile. Nel 2025 si potrebbe assistere ad un calo dei prezzi"

La grande bolla dell’immobiliare Mutui alle stelle e case introvabili

Firenze, 24 giugno 2023 – Il tasso medio sui nuovi mutui è ormai raddoppiato rispetto ad un anno fa. Secondo i dati Abi, era del 2,05 per cento a giugno 2022 e ora è al 4,24 per cento. Diventano così sempre più insostenibili per le famiglie le rate dei mutui variabili.

Con l’ultimo aumento dei tassi di interesse deciso dalla Bce, il 15 giugno scorso, le ricadute sulla rata si tradurranno – stima Codacons Toscana su un mutuo tra i 125mila e i 150mila euro e con durata 25 anni – in un incremento che va dai 15 ai 25 euro al mese. Ma se si amplia l’arco temporale e si fa il confronto con quando il rialzo dei tassi è iniziato, nel 2022, la rata mensile è salita complessivamente dai 240 ai 320 euro mensili, che, in un anno, sottolinea Codacons Toscana, fanno un esborso aggiuntivo compreso tra i 2.880 e i 3.840 euro.

La conseguenza – rilevata da Eurisc, il sistema di informazioni creditizie di Crif – è che mentre gli importi delle rate sono cresciute mediamente del 28 per cento, la domanda di mutui nei primi cinque mesi è calata del 24 per cento rispetto allo stesso periodo 2022.

La preoccupazione di ulteriori rialzi dei tassi frena il mercato immobiliare. Secondo quanto emerge dal report dell’Agenzia delle entrate relativo al primo trimestre 2023, a Firenze il numero di compravendite – 1.208 tra gennaio e marzo – è calato del 9,4 per cento rispetto allo stesso periodo 2022. Si comprano anche case più piccole, con una flessione di oltre il 10 per cento in termini di superficie. Conferma il trend Stefano Marchetti, presidente di Confai, la categoria di mediatori immobiliari di Confartigianato Firenze, e amministratore delegato di ‘Il Rinascimento immobiliare’. "Il calo delle compravendite non è dovuto tanto al caro mutui, quanto al fatto che ci sono meno immobili in vendita sul mercato", risponde.

Come mai? Perché nel 2021 e nel 2022 le compravendite sono state tantissime ed è stato acquistato anche l’invenduto degli anni precedenti. Per questo il mercato è, in questo inizio 2023, "più scarico". Inoltre, chi ha una seconda casa a Firenze, anziché metterla in vendita preferisce metterla a reddito, e quindi affittarla. Il calo di compravendite, però, non si sta traducendo in una fuga verso la casa in locazione. "Gli affitti a Firenze sono cari, ovunque, quindi non siamo ancora al punto di svolta in cui conviene di più vivere in affitto che acquistare casa con un mutuo. Potrebbe però accadere in futuro, visto che si prevede un ulteriore aumento dei tassi", spiega Marchetti.

Non è facile nemmeno trovarla, comunque, la casa in affitto, perché appena messa sul mercato ha una durata di giorni, se non di ore: il proprietario riceve così tante richieste che riesce subito a trovare l’inquilino. Cosa ci dobbiamo aspettare, allora, nei prossimi mesi? "Fare previsioni a lungo termine è difficile. Nel 2025 – ipotizza il presidente di Confai Confartigianato - si potrebbe assistere ad un calo dei prezzi, che in questo momento non si registra. Meglio però concentrarsi sul 2023, che probabilmente si chiuderà con un calo delle compravendite, ma non dei prezzi e questo un po’ per tutte le zone della città: dal centro, alla periferie, alle colline attorno a Firenze, dove molti hanno deciso di trasferirsi, soprattutto dopo la pandemia, per avere la possibilità di stare nel verde, all’aria aperta".