Già lo aveva detto a inizio settimana. In una conferenza stampa in solitaria che ha scatenato la reazione scomposta dei colleghi commissari: "Con 585 milioni, Alia mi sembra già una società fortemente indebitata. Ora, che l’indebitamento sia quasi uguale al fatturato...". Terminato il ciclo di audizioni a Palazzo Vecchio, il presidente della Commissione controllo e consigliere di minoranza della lista Schmidt, Paolo Bambagioni, non molla la presa sulla Multiutility. Soprattutto all’indomani del cda turbolento di Estra e di Alia che hanno approvato - con strappi e frizioni per quel riguarda il colosso pratese dell’energia Estra specie tra il presidente Macrì e l’ad Ciolini, a differenza dell’unanimità registrata in seno al colosso dei rifiuti del presidente Lorenzo Perra - lo strumento della tesoreria coordinata (la versione light rispetto a quella accentrata) per mostrarsi più solidi e con liquidità maggiore verso il pool di cinque banche che complessivamente erogheranno prestiti che rasentano il miliardo di euro.
Bambagioni, bilanci di Alia in mano, rincara la dose: "Ci sono stati dei cda – ha detto -. È stata fatta un’operazione di messa in comune delle risorse finanziarie disponibili, volta soprattutto alla sistemazione dei debiti; tuttavia anche alcuni all’interno della Multiutility non hanno condiviso l’operazione. Siamo sicuri, dunque, che questo cash pooling light sia sufficiente per riacquistare credibilità con le banche e non solo?". Il secondo punto da chiarire per il consigliere comunale riguarda "l’origine dellindebitamento", e cioè "se questo deriva da sani investimenti, magari in mezzi o infrastrutture, oppure se è connesso a una gestione industriale non efficiente che, quindi, produce perdite". Perchè "il rischio che questa situazione, in assenza di una svolta, peggiori è molto alto. In questi i ultimi giorni - evidenzia -, è emerso un tradimento rispetto al patto sociale, con Arezzo che ha espresso un voto contrario. Siamo sicuri che ciò non comprometta tutta l’operazione Multiutility?".
Alia replica subito: "I dati citati - chiarisce - sono riferiti al bilancio separato per l’anno 2023 e non al bilancio consolidato di gruppo. Ciò significa che questi numeri si riferiscono esclusivamente ai risultati della singola azienda, e non considerano l’intero gruppo di società partecipate. Il dato relativo ai 500 milioni di euro di ricavi include componenti contabili connesse alla rilevazione dei diritti di concessione, che non hanno impatto sulla marginalità operativa dell’azienda, escludendo i quali i ricavi ammontano più correttamente a 401,6 milioni di euro. Per quanto riguarda le passività, i 585 milioni di euro indicati includono soltanto le passività finanziarie e commerciali, senza considerare le componenti commerciali attive (crediti commerciali e rimanenze) e le disponibilità liquide della società. Evidenziamo che la posizione finanziaria netta della capogruppo al 31 dicembre 2023 ammontava a 211,4 milioni". La stoccata finale rivolta a Bambagioni? "È fondamentale che i numeri siano interpretati correttamente per garantire una piena comprensione delle reali dinamiche economiche e finanziarie di Alia".
Francesco Ingardia