di Francesco Ingardia
Altro che ’Guerre Stellari’. Il caso sulla potenziale incompatibilità di Fabio Giorgetti a consigliere comunale Pd e presidente di Toscana Energia - da 80mila euro annui sotto forma di emolumenti - ha assunto i contorni di una saga. Anzi, una guerra di pareri (di parte) ora atterrati sui tavoli dei leader delle forze politiche presenti nel Salone de’ Dugento. Il segretario generale di Palazzo Vecchio ha accolto l’istanza sollevata dal dem Milani durante la capigruppo di giovedì scorso per poter visionare le consulenze dei legali chiamati ad esprimersi su un caso entrato adesso nelle sue battute finali. Quantomeno sul campo politico. Perché la sensazione è che sia alle porte lo spostamento dello scontro in un’aula di tribunale. Dal momento che uno tra Giorgetti o Bonanni, verosimilmente, impugnerà la delibera che i partiti - apertamente o non - attendono di votare in Consiglio. Il primo, se affossato dal voto dei detrattori all’opposizione e dei franchi tiratori in seno al Pd. La seconda, una volta sfumato lo scranno occupato dal numero uno della società che distribuisce gas naturale. A quel punto, senza poterlo portare in dote alla Firenze Democratica rappresentata dall’ex assessora Pd Cecilia Del Re.
Una filiera innescata da un passaggio politico cruciale atteso per domani: il pronunciamento del segretario generale. Alla vigilia, quindi, spuntano i pareri. Già protocollato in Comune quello pro veritate datato 5 novembre di cui la prima tra i non eletti alle scorse amministrative, Patrizia Bonanni, si è avvalsa bussando alla porta del professor Chiti. Verdetto: "Inequivocabile incompatibilità", ai sensi dell’articolo 63 del Tuel. Da Giorgetti nessun chiarimento pubblico circa la sua posizione. Tale da sgomberare il campo da spinose questioni di legittimità oltre che di opportunità politica. Solo un secco "no comment". Un basso profilo scelto e richiesto, si racconta, in forza della sponda offerta da Alia, essendo Toscana Energia una sua partecipata. Il colosso dei rifiuti, lo scorso 3 settembre, 16 giorni prima dell’elezione di Giorgetti a presidente, si è a sua volta consultato coi suoi legali prima di procedere. Con focus, però, non sull’incompatiblità ma sull’"inconferibilità" ai sensi di uno dei decreti legislativi all’interno dell’ombrello della legge Severino. Ebbene: "Toscana Energia non risulta ente di diritto privato in controllo pubblico. E dunque non opera una preclusione di inconferibilità di incarichi verso soggetti che provengano da organi di indirizzo politico (consiglio comunale o giunta) del Comune di Firenze (...) Pertanto - si legge nelle conclusioni - non risultano ostacoli alla nomina (quale presidente) di soggetti che svolgano la carica di consigliere del Comune".
Giorgetti esulta e blinda la nomina. Ma due mesi dopo arriva la controinteressata della Bonanni. Una doccia fredda imprevista che spinge la stessa Alia a correre i ripari con una "integrazione" necessaria. Rilasciata al gruppo industriale presieduto da Lorenzo Perra esattamente 24 ore dopo alle 15 pagine prodotte dall’amministrativista Chiti. Stavolta, però, tarata sui profili di incompatibilità ex Testo unico sugli enti locali (Tuel). Le cui cause, si legge, "non determinano l’invalidità dell’elezione e/o dell’incarico incompatibile, ma onerano il soggetto a rimuoverne la causa, cioè ad optare per la rinuncia a uno dei due incarichi". Della serie: il chiarimento deve venire da Giorgetti e da nessun altro.
"La conclusione" del ’Grazzini bis’ ora cambia, "resta incerta, in ragione della necessità di superare precedenti giurisprudenziali che - in casi analoghi - hanno ritenuto sussistere la situazione di incompatibilità". Ma per potersi esprimere, al segretario generale occorre un quadro completo. Da qui, lo scambio di email tra il 6 e il 9 dicembre tra Giorgetti e Perra per richiedere una copia dei due pareri firmati dal legale Grazzini. Da allegare a un terzo, redatto dall’avvocato (personale) del consigliere gianiano, Matteo Spatocco, il 3 dicembre. In sintesi: "nessuna preclusione al percepimento della retribuzione" da presidente poichè "interamente corrisposta da società privata", il Comune di Firenze su Toscana Energia "non esercita una influenza dominante" essendo al 51% privata né "alcun potere contrattuale" in sede di rinnovo della concessione del gas data l’esistenza di un Ambito Territoriale ottimale per la distribuzione (Atem). In più, i decreti legislativi collegati alla Severino hanno "implicitamente abrogato il Tuel nelle materie coincidenti tra cui l’incompatiblità". Manca solo l’ultimo pezzo del puzzle ormai: il verdetto del segretario generale di domani.