Quantomeno al telefono i quadri del centrodestra dicono di "sentirsi spesso". Giusto ieri, per l’appunto. Mica per parlare delle regionali e dei nodi cardine da sciogliere sul battesimo del candidato governatore anti-Giani o sul programma di coalizione, però. Il punto via telefono di ieri? "Anci ed enti locali", chiarisce il segretario regionale della Lega Luca Baroncini. Che però, incalzato, si affretta a rincuorare il (suo) corpo elettorale di riferimento: "Sarà la volta buona del centrodestra - la dichiarazione di guerra -. Non sarà una boutade, stavolta possiamo vincere le elezioni. Nel 2020 ci siamo andati vicini, ora ci prepariamo a governare la Toscana. Il Pd è battibile".
Eppure, slitta ancora la data per i lavori preparatori del tavolo di coalizione. Lo stesso che avrebbe dovuto tenersi prima di Natale - in virtù dell’intesa rinnovata col "Patto del Chianti", alla trattoria ‘Zà Zà’ di Firenze -, fatto saltare su richiesta del Carroccio, ricordano i malpancisti di turno nel destra-centro. "Entro metà febbraio il vertice si terrà - promette Baroncini -. E la Lega presenterà il suo nome per il candidato governatore. E’ un bene che sul tavolo ci sia anche il nome di un nostro tesserato. Fratelli d’Italia ha espresso Tomasi, bravo sindaco che rispetto. Forza Italia sostiene che sarebbe più appropriato un profilo moderato. Non so a chi stiano pensando, anche se sento circolare il nome del segretario regionale Stella…Noi abbiamo dei papabili in lizza". Baroncini, tipo? "Non posso, altrimenti finirebbe l’attesa. Dico solo che sarà un tesserato o una tesserata della Lega".
La sensazione, a spanne, è che lo stallo nel centrodestra toscano sia destinato a proseguire fino a che la partita del Veneto impegnerà i meloniani che reclamano la regione e i colonnelli della Lega trincerati dietro al terzo mandato del loro Doge Zaia. Ma anche in Toscana la Lega (ri)comincia a scavare lungo il solco della pre-tattica e dei distinguo rispetto agli alleati: "Che ci siano tra le forze di coalizione sensibilità e differenze è indubbio. Solo che noi troviamo sempre la quadra, mentre le contraddizioni vere vivono a sinistra", rilancia Baroncini. Pronto a snocciolare il +14% di tesseramenti da sostenitori per il 2024 e i cavalli di battaglia elettorali: efficientamento della sanità ("inaccettabile colmare il deficit con aumenti delle tasse"), superamento della Toscana a due velocità ("Pedaggio in Fi-Pi-Li? No grazie"), sicurezza ("inammissibile che la Toscana non abbia i suoi Cpr").
Eppure un convitato di pietra da chiarire resta, e cioè l’inquadramento dell’incognita Vannacci e del suo movimento politico. Dentro la lista del Carroccio o in supporto? "Il generale ha già chiarito il punto - precisa il segretario -. Ha già detto che porterà il suo bagaglio di consensi alla Lega, fatto che ci fa ben contenti. Quindi sì, lui e il suo movimento sono i benvenuti". Lo stesso diranno i moderati dentro Forza Italia e Fratelli d’Italia?