GABRIELE CANÈ
Cronaca

La legalità è la strada maestra

Firenze è sulla stessa strada di Venezia: affitti turistici dilaganti, tassi di interesse in aumento, cittadini in difficoltà a trovare una casa a prezzi accessibili. Il sindaco Nardella assicura 600 alloggi comunali, ma serve anche una maggiore legalità e rigore nelle liste di attesa.

Gabriele Canè

L’anno scorso Venezia (centro storico) è scesa per la prima volta sotto i 50 mila abitanti: 49997. Scenderà ancora. Perché è abitata da milioni di turisti che vanno e vengono, e non c’è posto per i veneziani. Tranne per quelli che hanno redditi da Mostra del cinema. Firenze è sulla stessa strada. In pochi anni lo scenario complessivo è cambiato radicalmente. Gli affitti turistici sono dilagati, i tassi, quasi a zero per un ventennio, sono schizzati in alto e i mutui con loro, stipendi e pensioni vengono erosi ogni giorno dall’inflazione. I fiorentini sull’orlo del precipizio abitativo speriamo non siano i 20mila stimati dal Sunia, ma nessuna meraviglia se fossero o diventassero ancora di più. Allora, bene regole più strette per le locazioni brevi con cui tanta gente campa, certo, ma altrettanta non riesce a mettersi un tetto sulla testa. Bene soprattutto i 600 alloggi comunali che il sindaco Nardella ha assicurato saranno immessi sul mercato. Bene, perché in un momento di crisi la legalità deve essere ancora di più la barra che guida gli amministratori. Perché tutti sappiamo come il patrimonio edilizio pubblico, comunale e non, sia enorme, troppo spesso abbandonato, a volte occupato da chi non ne avrebbe diritto. La verifica delle situazioni esistenti, non è dunque un optional. Anzi. Senza dimenticare che la manutenzione e la messa a rendita degli immobili è un dovere d’ufficio verso i cittadini che pagano le tasse, e in particolare quelli che cercano casa a prezzi possibili. Un meccanismo in cui possono e debbono essere coinvolti anche i privati. Legalità significa anche azzerare gli spazi occupati da chi ha scelto l’illegalità per risolvere il problema casa. Significa equità e rigore nelle liste di attesa. Senza distinzioni o discriminazioni tra fiorentini e non. Ovvio. Ma evitando che per criteri e classifiche, capiti a tanti fiorentini di restare in eterna attesa.