REDAZIONE FIRENZE

La legge della discordia. La Regione si costituisce in giudizio contro il governo

Contromossa della giunta Giani dopo l’impugnazione del governo Meloni del Testo Unico sul turismo che pone un freno alle locazioni brevi "Pronti a difenderci davanti alla Consulta la nostra proposta innovativa".

Nel 2024 Firenze ha registrato 14 milioni di presenze turistiche

Nel 2024 Firenze ha registrato 14 milioni di presenze turistiche

di Francesco Ingardia

La contromossa all’impugnazione del governo Meloni era nell’aria. La Regione Toscana ha deciso di costituirsi in giudizio davanti alla Corte Costituzionale per sostenere la legittimità del Testo unico del turismo approvato il 31 dicembre scorso. Legge peraltro approvata in zona Cesarini grazie a un emendamento bipartisan contrattato e sottoscritto da tutti i capigruppo di maggioranza e opposizione nel parlamentino regionale toscano - ad eccezione di Forza Italia del leader Marco Stella, nel merito e nel metodo fermamente contraria -, meloniani compresi.

Ora, l’8 marzo scorso Palazzo Chigi aveva deciso di mettersi di mezzo alla piena operatività della norma, in quanto "in contrasto con la normativa statale ed europea in materia di libertà di impresa, concorrenza, ordinamento civile e penale, tutela del patrimonio culturale e professioni, in violazione degli articoli 3, 41, 42, 117" della Costituzione.

L’eccezione mossa dal dicastero del Turismo affidato a Daniela Santanché, registrata la convergenza in consiglio dei ministri tra Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, in buona sostanza, ruota tutta attorno a un conflitto di attribuzioni tra Stato e Regione fissato dai crismi del Titolo V. Nella fattispecie, sul pianeta turismo è al governo centrale a cui spetta la "competenza esclusiva" e non "concorrente".

Ma il governatore Giani non ci sta: "Restiamo convinti della bontà e della modernità del nuovo Testo unico – ha commentato il presidente -, siamo pertanto pronti a difenderci in giudizio davanti alla Consulta per portare avanti la nostra idea legata alla disciplina di questo settore. La nuova legge punta su semplificazione delle procedure, valorizzazione delle comunità locali e promozione di un modello di turismo sostenibile e accessibile. Un testo frutto di condivisione con tutti gli attori del settore, che mette al centro l’utilizzo delle nuove tecnologie, la sicurezza dei lavoratori e la qualità dei servizi. La nostra proposta innova e aspira a diventare ispirazione per la disciplina nazionale in materia di affitti brevi, professioni turistiche, extra alberghiero non imprenditoriale e destinazioni d’uso".

Per il Comune di Firenze, il Testo Unico rappresenta un ’gancio’ normativo essenziale a cui appigliarsi per combattere in punta di legge l’overtourism. Tanto che all’articolo 59 in materia di locazioni brevi, la legge regionale 61 del 2024 prevede la possibilità per le amministrazioni comunali di individuare, di concerto con la Regione, zone o aree in cui definire criteri e limiti per lo svolgimento delle attività di locazione breve di immobili per finalità turistiche, "nel rispetto dei principi di stretta necessità, proporzionalità e non discriminazione".

Quindi i Comuni metropolitani ad alta densità turistica, come Firenze che nel 2024 ha registrato 14 milioni di presenze a fronte di 12mila appartamenti presenti su Airbnb, possono adottare un regolamento ad hoc con cui fissare un limite massimo di autorizzazioni (di durata quinquennale) all’esercizio di attività di locazione breve.

Resta netta l’opposizione di Property Manager al testo: "Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Difendere davanti alla Consulta un Testo Unico sbagliato significa danneggiare imprese e territori - la sferzata del presidente Lorenzo Fagnoni -. La cosa peggiore è che con questa impostazione la Regione farà spendere risorse e tempo ai Comuni che stanno già lavorando a regolamenti attuativi che decadranno una volta sancita l’illegittimità del Testo Unico. Invece di insistere su una legge sbagliata la Regione avrebbe dovuto prendere atto delle sue debolezze e lavorare a una revisione condivisa con chi nel settore opera ogni giorno"