REDAZIONE FIRENZE

La lettura Una palestra per la vita

Buongiorno Marco, sono una grande lettrice fin da quando ero bambina. Adesso ho due figli, una ragazza di 14 anni che legge moltissimo, posso dire che i romanzi fanno parte della sua vita, come accadeva anche a me quando ero piccola. Invece il ragazzo, che ha 17 anni, non legge una riga. Ho provato a proporgli molti romanzi che mi avevano appassionato, ma niente. Questa cosa un po’ mi fa soffrire, non tanto perché mi piacerebbe che assomigliasse a me, ma perché sono convinta che la lettura aiuti nella vita. Non le chiedo certo una soluzione al problema, volevo solo condividere con lei questo mio cruccio. Grazie.

Roberta

Gentile Roberta, capisco perfettamente il suo cruccio e sono d’accordo con lei: chi cresce leggendo riuscirà a orientarsi meglio nella vita, saprà difendersi dalle trappole dei bugiardi, sarà capace di individuare il gatto e la volpe, capirà meglio cosa vuole fare cosa vuole diventare. La lettura dei romanzi serve anche ad allenare quel che potremmo chiamare "l’apparato morale".

L’identificazione con i personaggi è una vera palestra di vita. I sentimenti che viviamo leggendo – non smetterò mai di ripeterlo - sono esperienze reali, non di fantasia. Ci hanno attraversato, esattamente come i sentimenti che viviamo nella "vita concreta". Venendo al suo cruccio… Come fare a conquistare suo figlio alla lettura? Purtroppo non è facile.

L’unica possibilità è sempre la più semplice: il libro giusto al momento giusto.

Le prime letture dovrebbero essere appassionanti, divertenti, toccare da vicino la vita del ragazzo, poi con il tempo si possono anche affrontare i libri più impegnativi, a quel punto continuando a provare il piacere di leggere.

Ma all’inizio ci vuole qualcosa di leggero, anche se dietro la leggerezza si può contrabbandare una grande profondità, come hanno saputo fare i russi del XIX secolo. Non mi azzardo a suggerirle un titolo, dovrebbe trovare lei il romanzo giusto che riesca a incatenare suo figlio alla pagina. Non demorda, non è tempo sprecato. In bocca al lupo.