SANDRA NISTRI
Cronaca

La magia del Museo Ginori. Tre secoli di storia in un sito

Svelati online i tesori della manifattura sestese che ha incantato il mondo con porcellane e ceramiche. Tomaso Montanari, presidente della Fondazione: "I restauri della sede partiranno all’inizio del 2024".

La magia del Museo Ginori. Tre secoli di storia in un sito

di Sandra Nistri

Gli attesissimi lavori di ristrutturazione del Museo Ginori dovrebbero prendere il via dai primi del prossimo anno e l’auspicio è quello di poter aprire i battenti della struttura di viale Pratese, a Sesto Fiorentino, nel 2025 grazie fra l’altro al cospicuo investimento del Ministero della Cultura.

L’annuncio è arrivato ieri, nel corso di una conferenza stampa a Milano, dal presidente della Fondazione Ginori Tomaso Montanari: "Lo staff del museo – ha spiegato - ha appena terminato l’inventario digitale di oltre 10.000 opere e il loro trasferimento in un luogo sicuro". Lo stato di avanzamento degli interventi in ponte, fra l’altro, potrà essere seguito, nelle sue diverse fasi, attraverso il sito museoginori.org, online da ieri, che rende fruibile a tutti il ricchissimo patrimonio artistico e documentale delle collezioni del museo Ginori.

In particolare, il sito museoginori.org racconta la storia del museo, cominciata nel Settecento insieme a quella della fabbrica di porcellane creata a Sesto Fiorentino dal marchese Carlo Ginori, e il suo presente: la campagna di restauro delle opere condotta dall’Opificio delle Pietre Dure, con cui è stato siglato un patto di collaborazione, le mostre realizzate a Sesto Fiorentino e a Firenze in collaborazione con il Dipartimento Sagas dell’Università, i convegni internazionali dedicati agli specialisti e le giornate di studio per gli studenti, le attività didattiche e laboratoriali rivolte ai bambini e agli adulti, l’impegno dei volontari che permettono al giardino del museo di essere già aperto ogni giorno e le passeggiate teatrali nei luoghi dell’antica Manifattura di Doccia. Nelle pagine dedicate alle Collezioni sono presenti le opere più significative del museo, con ampie schede critiche scritte dalle conservatrici Oliva Rucellai e Rita Balleri. "Lanciare un sito a museo chiuso – ha sottolineato Montanari – e` una sfida, ma è anche e soprattutto un’occasione per promuovere un’altra idea di museo e per portare in primo piano quello che comunemente rimane nascosto, ovvero il suo essere un centro di ricerca e di produzione culturale e una comunita` impegnata a sviluppare un dialogo critico sul passato, sul presente e sul futuro".

Disegnato e sviluppato dalla digital agency fiorentina Cantiere Creativo, il sito rivolge una particolare attenzione alle esigenze di ipovedenti e non udenti, anche l’impostazione grafica è stata definita per assicurare contrasti corretti e font leggibili per tutti. Il lancio del sito verrà promosso a livello locale, nazionale e internazionale attraverso una campagna di affissioni. Il Museo Ginori aveva chiuso i battenti nel 2014 perché rientrato nel fallimento dell’azienda Ginori e per diversi anni si era trovato in uno stato di estrema precarietà anche per le copiose infiltrazioni d’acqua che avevano seriamente rischiato di danneggiare le opere ospitate. Sulla struttura sono stati effettuati interventi di urgenza ma l’annunciata e attesa riqualificazione dell’immobile non è mai partita.