
Via libera di Soprintendenza e Arpat. Il Comune: "Non abbiamo strumenti"
Una raccolta firme per opporsi, un’interrogazione al consiglio di quartiere e una lettera a sindaca, soprintendenza e Asl per fermare i lavori. La maxi antenna telefonica in costruzione sul tetto di uno dei condomini di via Sirtori sta agitando gli animi dei residenti del Campo di Marte. Molti si oppongono all’opera, ritenendola inadatta al contesto storico-paesaggistico e "impensabile in un quartiere così popolato".
La struttura è privata, ma gli impatti, ascoltando gli abitanti, avranno ricadute su tutto il rione. La paura è anche quella che "ci siano conseguenze sanitarie per i residenti, provocate dal campo elettromagnetico dell’antenna, alta 12 metri" come si legge nell’appello firmato da decine di famiglie. E non sono solo i condomini vicini ad opporsi, Paolo Sommazzi, del comitato di quartiere Ribella Firenze, si è fatto portatore dei malumori e ha dato vito a una raccolta firme: "Il problema riguarda tutto la zona, non solo via Sirtori – spiega – C’è un interesse paesaggistico da tutelare. Sono palazzi antichi, in un contesto come questo un’opera così non c’entra nulla".
La questione è arrivata anche in politica: il consigliere di quartiere Simone Sollazzo (Fdi) presenterà un’interrogazione per verificare il rispetto dei vincoli paesaggistici: "Ma servono anche evidenze scientifiche, che testimonino la non nocività dell’opera" spiega. Il Comune, dal canto suo ha le mani legate. I pareri vincolanti per queste antenne, come dice la legge, sono di Arpat, Agenzia regionale per l’ambiente toscana, e Soprintendenza. La pratica viene presentata al Suap e Palazzo Vecchio acquisisce i pareri vincolanti. "In questo caso specifico Arpat ha rilasciato parere positivo perché l’impianto rispetta i limiti di legge (meno di 15 volt/metro) di esposizione ai campi elettromagnetici – fanno sapere dal Comune – E il via libera è arrivato anche dalla soprintendenza. L’amministrazione non può che rilasciare le autorizzazioni. Si tratta comunque di un contratto tra privati, in area privata".
Gabriele Manfrin