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Cinque misure di custodia cautelare (una ai domiciliari, quattro obblighi di firma) per i protagonisti della maxi rissa avvenuta la sera del 29 luglio in centro. Si affrontarono con coltelli e manubri da palestra, per una questione su vecchi lavori edili non pagati. Grazie ad alcune telecamere, i carabinieri della compagnia guidata dal comandante Maurizio Mascioli (nella foto) hanno ricostruito i due tempi della rissa. I primi ad agganciarsi furono due uomini, albanesi, poi con l’arrivo di altri contendenti, tra cui una donna, l’alterco diventò una zuffa violentissima davanti ai passanti di corso Mazzini e corso Matteotti. Oltre alla contestazione di rissa mossa dal pm Gianni Tei a tutti e cinque gli indagati, c’è anche quella di tentato omicidio a carico di Emiljano Bomi, 30 anni. Bomi, finito ai domiciliari, è accusato di aver sferrato diverse coltellate all’addome del rivale, Arben Zeneli, 33 anni, che per le ferite ha rischiato serie conseguenze e ora è sottoposto all’obbligo di firma. Questa ultima misura è stata applicata dal gip Maurizio Caivano anche nei confronti di Gani Bicari, 53 anni, Emanuel Bicari, 20 anni, e Majilinda Bicari, 39. Sono difesi dagli avvocati Lorenzo Garofalo, Francesca Spini, Barbara Lombardini e Sabrina Del Fio.