La meraviglia di Santo Spirito

Con il passare del tempo ho capito come mai i giovani dell’Oltrarno, fino agli anni Sessanta del secolo scorso, erano poveri e felici. Si ritrovavano tutti i pomeriggi in piazza Santo Spirito, una delle piazze più belle d’Italia. E stare nella bellezza è il massimo della vita. Sicuramente la piazza più francese, con gli alberi che fanno da corona intorno al centro, dove troneggia una caratteristica fontana rinascimentale.

La basilica di Santo Spirito, progettata da Filippo Brunelleschi, è bella dentro e bella fuori: una perfezione che si armonizza naturalmente con quella della piazza. Se qualcuno oggi volesse riscoprire il fascino irripetibile di quella parte di città, lo può fare guardando i quadri di un artigiano pittore, che ha la bottega studio in via de’ Serragli. Si chiama e si firma Luca, ed è diventato famoso per ritrarre la piazza sotto la pioggia, con dei personaggi coperti da un ombrello rosso, che fanno immaginare a chiunque guardi un suo quadro, di essere sotto quell’ombrello. La poesia della piazza appare in tutta evidenza quando è vuota, così come l’interno della chiesa appare come l’anticamera di un mondo bellissimo e semplice.

In questa chiesa c’è un crocifisso che raffigura un Gesù Cristo quasi adolescenziale, opera di Michelangelo Buonarroti, che frequentò assiduamente il convento dal 1490 al 1494, quand’era anch’egli adolescente. Tutta questa bellezza si perde se la piazza tornerà ad essere anche quest’anno in piena stagione turistica, un mangificio con centinaia di posti a sedere all’aperto e di un’incontrollata movida notturna. Il sindaco di Firenze ha l’obbligo di fare rispettare gli spazi pubblici con assoluta determinazione, altrimenti sarà responsabile del degrado di uno dei luoghi più belli del mondo. Intanto Michelangelo Buonarroti ritorna a Santo Spirito con il romanzo storico-artistico di Marco Zini che lo vede protagonista insieme al suo celebre Crocifisso. “La colomba capovolta”, il nuovo volume del farmacista-filosofo edito da Scribo, sarà presentato sabato alle 15,30 nella Sala del Capitolo. Oltre all’autore, parteciperanno il priore padre Giuseppe Pagano, il professor Giovanni Cipriani, la storica dell’arte Giulia Bacci Tirinnanzi ed Albino Todeschini, che ha condotto ricerche e realizzato pubblicazioni sull’opera michelangiolesca. Interventi accompagnati da letture a cura della “Compagnia delle Seggiole” e da un contributo musicale.