Uccisa sbranata da un cinghiale, nel giardino di casa. È la drammatica fine di Allegra, una docile cagnolina. E non siamo in una baita spersa tra le montagne, ma sulle prime colline d’Oltrarno, in via Santa Margherita a Montici, nella campagna urbana appena sopra l’ospedale Palagi e al centro sportivo degli Assi. A denunciare l’accaduto è la padrona, Benedetta Balduino (nella foto con Allegra), che ieri ha vissuto lo strazio: "Allegra era una jack russel di sei anni buona e paurosa – racconta tra le lacrime – Ieri, verso le 21,30, l’ho mandata in giardino di casa per i bisogni, non si allontanava mai. Ho sentito un guaito agghiacciante che ricorderò tutta la vita. Sono uscita a cercarla, a chiamarla. Mentre la cercavo, ho trovato grufolature, impronte, persino un grosso femore di qualche animale e avevo un brutto presentimento. L’ho cercata ovunque fino alle una ma non l’ho trovata; sono tornata a casa, ho lasciato tutte le luci accese e le porte aperte, sperando tornasse". Quel presentimento purtroppo si realizza: "Stamani alle 6 (ieri, ndr), dopo che non eravamo riusciti a dormire tutta la notte per l’apprensione, è arrivato un messaggio sulla chat di vicinato: era stato rinvenuto un cane morto proprio qui in strada e c’era la polizia municipale. Sono corsa e ho visto il corpo, qualcuno l’aveva coperto con una maglia per pietà, l’ho sollevata: era lei, uno strazio. Aveva la gola completamente recisa e sei zannate nell’addome". Due mesi fa c’era stato un precedente, prontamente segnalato alle autorità, ma inascoltato: "Il 30 agosto avevo già sporto denuncia perché in pieno pomeriggio ero stata caricata da un cinghiale a 20 metri da casa, in giardino – fa presente Benedetta – Vedo tra la vegetazione un branco di cinghiali e uno mi carica: io l’ho schivato con un salto, il cane no ed è stato ferito a un orecchio. Oggi siamo al 30 ottobre e non c’è stata nessuna opera di contenimento. Ho scritto alla Città metropolitana, alla Regione, ora sto scrivendo a Giani e alla Saccardi. Bisogna intervenire".
Non è plausibile lasciar proliferare così degli animali tanto pericolosi in città, in una zona poi frequentata da persone fragili: "Oltre al fatto che portano malattie, siamo a dieci a minuti piedi dagli Assi dove vanno i bambini a fare sport, dalle scuole, dalla chiesa, dall’ospedale Palagi, ed è una strada dove tanti vengono a passeggiare, a due passi dal centro, in questi giorni poi ci sono tanti anziani che raccolgono le olive".
Carlo Casini