
I fatti sono avvenuti in zona Razzuolo, la casa era difficile da trovare (Archivio)
L’ambulanza era partita dalla sede della Misericordia di Borgo San Lorenzo poco prima delle una di notte, tra venerdì e sabato. Direzione Razzuolo. Inviata dal 118 per soccorrere un uomo che aveva accusato un malore nella propria abitazione. L’attività sanitaria stava procedendo regolarmente quando è giunto un giovane, che si è messo a inveire contro i quattro soccorritori, i due volontari della Misericordia, e medico e infermiere dell’Automedica.
Sono stati momenti di forte tensione e anche di paura; alla fine tutto si è risolto, ma la vicenda avrà sicuramente conseguenze giudiziarie, per la denuncia che oggi sarà presentata davanti ai Carabinieri di Borgo San Lorenzo. Il giovane aggressore era uno dei figli dell’uomo soccorso. Ed è arrivato da fuori, con la sua auto che ha parcheggiato proprio dietro l’ambulanza, bloccandola. L’accusa rivolta a sanitari e squadra dei soccorritori era quella di aver tardato, di non essere arrivati in tempo.
Accusa peraltro infondata, perché i dati di percorrenza tra la partenza da Borgo San Lorenzo e l’arrivo nella frazione montana, situata lungo la strada Faentina, verso il passo della Colla, dimostrano che i tempi erano stati del tutto rispettati. Qualche minuto è occorso per trovare l’abitazione. In strada non c’era nessuno a far da riferimento, l’ambulanza è giunta fin verso il cimitero per poi tornare indietro. Il numero civico non c’era, i cellulari non funzionano. Ma alla fine una donna è uscita fuori a richiamare l’attenzione e i sanitari sono entrati. Poco dopo però è entrato in scena uno dei figli – con il fratello e la madre che invano cercavano di calmarlo -: offese pesanti, minacce di morte. In particolare quando il giovane autista volontario è salito sul mezzo, l’uomo ha aperto la portiera, gli ha strappato gli occhiali, lo ha strattonato, afferrandogli la faccia con una mano e puntandogli in faccia una chiave, mentre gli gridava minacce.
Alberto Corsinovi, presidente della Federazione delle Misericordie della Toscana, nel denunciare l’accaduto, esprime la propria indignata preoccupazione: "Ancora una vile aggressione contro i volontari delle Misericordie impegnati in un intervento urgente di soccorso sanitario. Ora basta" dice. "L’episodio si commenta da solo -continua Corsinovi- ma evidentemente necessita di adeguate modalità di risposta sul piano della sicurezza, a tutela anche di tutti i nostri volontari. Dal luglio 2023 ho richiesto l’adozione di protocolli condivisi alle direzioni delle centrali operative 118 della Toscana per quantomeno limitare situazioni di pericolo".
Paolo Guidotti