L’uomo è da sempre vittima potenziale della noia. Questo sentimento nasce dentro di noi, con una sensazione di vuoto momentaneo.
La mente è sempre alla continua ricerca di stimoli e più la teniamo attiva, più la riempiamo di informazioni, desideri, idee, maggiori saranno le probabilità che un turbamento interiore si accompagni ad una percezione di profondo disagio e insofferenza, di impotenza e di tempo perso.
È come se in quei momenti mancasse qualcosa di essenziale, qualcosa che dà colore e profondità alla nostra esistenza. Questo sentimento può colpire tutti. Può capitare di rimanere paralizzati e avvertire che qualcosa di strano sta succedendo: il normale flusso della vita e il respiro sembrano interrompersi e si avverte come una strana morsa stringere il collo.
Ci sentiamo incapaci di reagire presi dalla angoscia di non avere capito cosa sta accadendo.
Schopenhauer riteneva che la noia insieme al dolore fosse uno dei due elementi essenziali della vita umana. La noia congela l’esistenza anche se per un attimo e insieme ai sentimenti che la accompagnano come ansia, apatia, malinconia è una esperienza che ci mette di fronte alla insensatezza del mondo. Un mondo caratterizzato dalla presenza di tanta gente, da mancanza di rispetto per i confini personali, dalle preoccupazioni e dagli affanni, sempre affaccendati e in perenne movimento. Si possono annoiare i giovani per carenza di idee e di stimoli, gli anziani ai quali tutto può sembrare un film già visto. Vincere la noia dipende esclusivamente da noi, basta inventarsi una qualsiasi cosa per uscirne. Altre volte invece dobbiamo subirla in modo passivo e non abbiamo alcun elemento per combatterla.
La vita offre a qualsiasi età un numero enorme di stimoli e di occasioni di interesse. Sta solo a noi a saperli cogliere per superare i brevi o lunghi periodi di noia in cui siamo costretti a far scorrere il tempo inutilmente.