La nuova capo di gabinetto. Funaro ha scelto Marini. Palazzo Vecchio è rosa

La segretaria metropolitana Pd ora tra le più strette collaboratrici della sindaca . Le motivazioni? Fiducia incondizionata, stima politica e feeling tra donne.

di Francesco Ingardia

Il dado è tratto. Soltanto l’atto di nomina formale separa Monica Marini dal suo nuovo incarico. Ma la sindaca Sara Funaro sembra già aver le idee chiare, ed è pronta a sciogliere la riserva: sarà l’ex sindaca di Pontassieve la sua nuova capo di gabinetto a Palazzo Vecchio. A giorni è attesa l’ufficialità, dopo il semaforo verde che ha scacciato ogni dubbio su eventuali profili di incompatibilità.

Una scelta ponderata secondo logiche multistrato, ben lontane da "dinamiche di partito" o cooptazioni correntizie, a quanto pare. Alla base, l’elemento fiduciario. Tra le due c’è feeling, e Funaro si "fida ciecamente" di Marini. Due ingredienti essenziali che racchiudono, chiariscono e motivano la scelta da parte di un sindaco del suo più stretto collaboratore. Di fatto, un braccio operativo, un fino consigliere politico, un funzionario tuttofare, un burocrate esperto.

Marini risponderebbe a tale identikit: classe ’73, cresciuta a pane, assemblee in sezione e feste di partito, con vent’anni da amministratrice sul curriculum. Due legislature a Pontassieve in qualità di assessora all’Ambiente (2004-09) e al Sociale (2009-14), e due da sindaco (2014-24). Passato il testimone al successore Carlo Boni, a giugno Marini ha ’servito’ il Pd in veste di segretaria del Coordinamento Metropolitano di Firenze.

Ed è qui che avrebbe conquistato Funaro, al punto da azzerare possibili outsider concorrenti. Saltata ancor più all’occhio per pragmatismo e competenza, capacità relazionali, acume per letture politiche nella delicatissima fase di stesura e composizione delle liste per la Metrocittà, dopo stagioni passate di collaborazioni tra ’colleghe’, negli anni di Funaro-assessora della giunta Nardella.

Descritta come una stacanovista, dal profilo bilanciato, "che unisce e non divide", perfetto dunque quando serve adottare il bilancino nella politica dei pesi e dei contrappesi mirati ad evitare frizioni e mal di pancia diffusi tra gli scontenti.

Quote rosa. Aspetto che a quanto pare ha giocato un ruolo determinante nella testa della sindaca di Firenze. Marini è stata assessore al Sociale, Come Funaro. La prima sindaca donna di Pontassieve, come Funaro lo è stata per Firenze. Tetti di cristallo infranti da quest’ultima anche con politiche di genere sensibili al punto di orientare altre nomine. Dalla portavoce alla direzione generale di Palazzo Vecchio affidata a Lucia Bartoli.

In guardia, chi cederà alla tentazione di sollevare polveroni per la ’fedeltà giurata’ di Marini ad Elly Schlein e per la conclamata sintonia con il segretario toscano Fossi, nei suoi anni alla guida del Comune di Campi. Appare dunque del tutto ininfluente il peso di chi ha votato Bonaccini o Schlein al Congresso ’23: "La scelta è e resta personale".