REDAZIONE FIRENZE

La parabola dell’uomo cattivo. Valerio Mastandrea è ’Migliore’

Il testo iconico di Mattia Torre, pensato, scritto e cucito addosso all’attore, alla Pergola dal 10 al 12 gennaio

Valerio Mastandrea arriva alla Pergola di Firenze, dal 10 al 12 gennaio, con ’Migliore’

Valerio Mastandrea arriva alla Pergola di Firenze, dal 10 al 12 gennaio, con ’Migliore’

’Migliore’ è uno spettacolo a cui ho ormai dato tutto quello che potevo dare. E che comunque mi darà ancora tanto". Ne era convinto Valerio Mastandrea al debutto, qualche anno fa, del testo scritto e diretto da Mattia Torre, spettacolo che continua con successo anche in questa stagione e che dal 10 al 12 gennaio (venerdì e sabato ore 21, domenica ore 16) arriva al teatro della Pergola.

Si racconta la metamorfosi di un uomo che da paranoico, insicuro e debole, si tramuta in un essere spietato che si guadagna la stima e il consenso di chi, volontariamente o involontariamente, lo circonda. Mastandrea in ’Migliore’ dà vita alla storia comica e terribile di Alfredo Beaumont, un uomo normale a cui capita un incidente di cui è causa, di cui sente la responsabilità ma dal quale sarà assolto. Invece che sollevato, entra in una crisi profonda e diventa un uomo cattivo. E, improvvisamente, si accorge che la società gli apre tutte le porte: Alfredo cresce professionalmente, le donne lo desiderano, guarisce dai suoi mali e dalle sue paure.

"È uno spettacolo che è nato per me – prosegue Mastandrea –. Con Mattia (Torre, ndr) abbiamo lavorato insieme tanto tempo e ne abbiamo discusso altrettanto". ’Migliore’ è un testo che accende i riflettori sulle dinamiche dei nostri tempi, sulle persone che costruiscono il loro successo sulla spregiudicatezza, il cinismo, il disprezzo per gli altri. E racconta il paradosso dei disprezzati, che di fronte a queste persone chinano la testa e, affascinati, li lasciano passare. Lo spettatore si trova di fronte a numerose riflessioni: nel mondo dei rampanti, degli arrivati, solo i cattivi ce la fanno? È questo il mondo attuale, è questa la realtà in cui chi cerca lavoro e chi vuol far carriera deve imporsi? Il successo ha come prezzo da pagare la perdita di ogni etica e valore?

Domande che pesano come macigni sul palco, in una scenografia nera ed essenziale, attorno alla quale Mastandrea si muove nel suo impeccabile abito scuro da manager. La produzione è del Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo. Nella sua regia, Mattia Torre è guidato da sensibilità e l’acutezza di un testo di grande potenza, che ha condensato più di altri l’immagine malinconica, dannata e struggente, dell’italiano medio ’per bene’. Autore teatrale e televisivo, sceneggiatore e regista, Torre è scomparso nel 2019, ed è stato l’artefice, tra gli altri, di capolavori come ’Boris’, ’La linea verticale’ e ’Figli’.

Olga Mugnaini