EVA
Cronaca

La pelletteria fiorentina, storia vincente

Eva

Desiderio

Te li compreresti tutti. Sono gli accessori che sono andati in passerella per il prossimo inverno 2023-2024 prima a Milano Fashion Week e ora a Parigi per la settimana del pret-à-porter donna. Scarpe e borse al top, la maggioranza delle quali prodotte in Toscana (quelle superlusso) e nell’hinterland fiorentino che detiene il primato dell’eccellenza. E questi sono fatti non chiacchiere! Oggi da Dior nei giardini delle Tuileries sotto un immenso tendone dentro il quale c’era la magnifica installazione tentacolare di Joana Vasconcelos, magica artista portoghese chiamata da Maria Grazia Chiuri a “vestire” il set del defilè, hanno sfilato 96 modelle con una collezione tutta desiderabile e assolutamente vendibile nello stile Dior e ognuna di loro mostrava borse e scarpe da togliere il fiato. Creazioni che arrivano dai nostri territori, ispirate alla cultura dell’alto artigianato fiorentino, che terzisti e operatori diretti delle aziende dei grandi gruppi del lusso da LVMH a Kering passando per Richemont più volte l’anno, creano per questi immensi show e che poi invaderanno le boutique alte di gamma del mondo. Pensate che solo a Scandicci si lavora in 20.000 nel settore della pelle, senza contare poi quanti artigiani ci sono nel Valdarno (dove c’è da sempre Prada) e a Pontassieve (dove c’è Il Bisonte e presto un nuovo stabilimento di Vuitton a Sieci per 400 operai, e lì vicino Tod’s, Celine, Fendi e altri). Ieri da Dior una sfilata di borsette una più bella dell’altra, quasi da rubare tanto sono invitanti per la loro perfezione e bellezza e modernità. Del resto Maria Grazia Chiuri segue personalmente la produzione di questi pezzi e spesso viene a Firenze, dove ha anche uno studio creativo, per verificare i modelli. Qui a Parigi andranno poi in passerella tanti nomi prestigiosi dello stile che escono dai laboratori intorno a Firenze. Un universo di eccellenza tutto da preservare.