La spesa pro capite per il gioco d’azzardo legale a Calenzano è di 5100 euro. Cifra notevole visto che la media regionale in Toscana, nel 2023, è di 2200 euro. Il 68% dei calenzanesi poi, l’anno scorso, ha giocato almeno una volta acquistando ad esempio un "Gratta e vinci", tentando con il lotto o anche recandosi in una sala slot. Cifre abbastanza preoccupanti quelle emerse nell’ambito dell’assemblea sul gioco d’azzardo promossa, nei giorni scorsi a Carraia, dalla Lega di Calenzano dello Spi Cgil che ha visto anche la presenza di insegnanti, operatori sociali e rappresentanti del mondo dell’associazionismo. Tutti impegnati a discutere su un tema sicuramente di attualità e che sta coinvolgendo sempre più giovani: "I motivi della spesa alta per il gioco d’azzardo calcolata a Calenzano derivano da una serie di motivi – dice Giacomo Del Sala coordinatore progetti gioco d’azzardo della cooperativa sociale CAT. Anzitutto la Piana, e in particolare Calenzano, è molto vicina a Prato, che può essere considerata addirittura la capitale italiana per i volumi di giocato, e quindi può assorbire anche le giocate di persone che abitano in territorio pratese. In più nella Piana ci sono diverse sale slot grandi che, ovviamente, raccolgono anche giocatori che vengono da fuori. Quindi la cifra pro capite è una stima legata a quanto viene raccolto sul territorio".
Un mondo, quello del gioco d’azzardo, che richiama sempre più ragazzi e ragazze, ma anche donne soprattutto per i giochi ‘classici’ come il lotto: "Nel territorio Firenze Nord Ovest che comprende la Piana – prosegue Del Sala - c’è una tendenza più marcata negli ultimi anni da parte dei ragazzi a usare certe sale slot o sale scommesse come luogo di ritrovo perché questi locali si fanno sempre più attrattivi, con bar o schermi per seguire le partite di calcio, ad esempio. In generale per cercare di arginare il fenomeno legato alla dipendenza da gioco d’azzardo la tendenza è quella di fare informazione. Dentro il piano di contrasto al gioco d’azzardo della Regione ci sono moltissimi progetti di prevenzione destinati a un target specifico e quindi con modalità di comunicazione diverse a seconda dei destinatari".
Sandra Nistri