ROSSELLA CONTE
Cronaca

La piaga delle spaccate: "Qui un furto al mese. Assicurazione alle stelle"

Ennesimo colpo al Caffè Lunch di viale Belfiore: finora 8mila euro di danni. L’antifurto con i fumogeni mette in fuga il ladro, ma le ’ferite’ restano.

Ennesimo colpo al Caffè Lunch di viale Belfiore: finora 8mila euro di danni. L’antifurto con i fumogeni mette in fuga il ladro, ma le ’ferite’ restano.

Ennesimo colpo al Caffè Lunch di viale Belfiore: finora 8mila euro di danni. L’antifurto con i fumogeni mette in fuga il ladro, ma le ’ferite’ restano.

di Rossella ConteFIRENZEDieci volte in 16 mesi. Quasi una volta al mese. Il Caffè Lunch Bonaiuti di viale Belfiore è diventato il bersaglio fisso dei ladri. Nella notte tra martedì e mercoledì, l’ennesima incursione: alle 2.30 è scattato l’allarme con i fumogeni, ma il ladro è riuscito comunque a infilarsi attraverso il buco nella vetrata appena infranta. Le immagini delle telecamere raccontano tutto: un uomo con il volto coperto da una mascherina e un cappello ha sfondato la porta a vetri con un tombino, cercando di entrare nel locale. Ma la cortina di fumo sprigionata dal sistema di sicurezza lo ha disorientato. Si è mosso a tentoni, è arrivato al banco delle caramelle, poi si è arreso. Non ha portato via nulla, forse solo un pacchetto di gommose. In compenso, ha lasciato sul pavimento un coltellino e un accendino.

Il ladro è riuscito a dileguarsi prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Un copione già visto. Il 31 gennaio, sempre al Caffè Lunch Bonaiuti, era successa la stessa identica cosa: un vetro infranto, il tentativo di intrusione, il fumogeno che ha impedito ai malviventi di portare a termine il colpo. Le titolari del bar, Denise Louise e Debra Ann Bonaiuti, sono esasperate. Non solo per lo stress e la paura, ma anche per i costi che questi continui assalti stanno generando. La sicurezza ha un prezzo alto. E a pagarlo sono sempre gli stessi: chi lavora.

Per cercare di proteggere il locale, le titolari hanno speso 800 euro per un impianto con fumogeni, 900 euro all’anno per il collegamento con le guardie giurate e, in totale, circa 8mila euro per riparare le vetrine distrutte. "Eppure, neanche tutto questo è sufficiente: ogni mese un nuovo vetro rotto, ogni mese una nuova notte insonne - si sfoga Denise -. Come se non bastasse, anche l’assicurazione ha deciso di complicare la situazione. A causa delle continue spaccate, è stata inserita una franchigia sui cristalli".

Tradotto: gran parte dei danni è a carico delle titolari. E non è solo una questione economica, ci tengono a ribadire. Ma psicologica. "È vivere con il terrore che il telefono squilli nel cuore della notte, segno che qualcuno sta di nuovo devastando il tuo locale. È l’esasperazione di chi si sveglia ogni mattina chiedendosi: quanto ancora possiamo resistere?". Denise e Debra Ann sono stanche. "Non siamo in età da pensione, dobbiamo lavorare. Ma come si fa ad andare avanti così? - concludono - Se non ci sono leggi che ci tutelano, come possiamo difenderci? Se lo facciamo da sole, finiamo in galera noi".