
Il piccolo paradiso è ridotto a una distesa di pietre, un colpo al cuore per gli amanti della natura. E il Club Alpino lancia l’allarme: "Urgente monitorare frane e smottamenti: c’è pericolo".
di Sandra Nistri
Fra le immagini legate all’alluvione dei giorni scorsi a Fiorentino rimarrà nella memoria quella del centro allagato, con il fiume d’acqua che invade negozi e abitazioni. Ma sicuramente, in tanti, si ricorderanno anche di un piccolo gioiello letteralmente spazzato via in area collinare. La furia del Rimaggio, che ha trascinato via con sè detriti e anche alberi portandoli a valle, ha ‘cancellato’ infatti i laghetti di Isola, oasi di pace a poca distanza dalla città, particolarmente amati dagli escursionisti che, fino alla scorsa settimana, effettuavano passeggiate lungo il torrente ‘di casa’. Nonostante la piena, il livello dell’acqua in zona si è abbassato e ora i piccoli laghi sono ridotti a pozze e pietrame con un colpo d’occhio che rappresenta un colpo al cuore per chi ama e frequenta quei luoghi, fra l’altro immortalati in centinaia di foto. Una ferita, ma non l’unica purtroppo, che il Rimaggio impazzito ha provocato in area collinare con un disastro ambientale di grandi dimensioni che ha cambiato, letteralmente, il volto del "monte dei sestesi".
Fra le aree più colpite quella del Mulino di Gualdo dove i segni del movimento franoso sono evidenti ma anche la zona della Fonte di Vecciolino presenta grosse criticità con detriti e pietre ammassati in quantità. Così come il sentiero del "Tedesco morto", che gli amanti del trekking più allenati conoscono bene, interrotto da una frana piuttosto ampia. Diversi smottamenti poi hanno interessato il percorso 7 di Monte Morello Pescina nel tratto verso Vaglia mentre la parte da Spartimoglie alla Fonte Giallina (altra meta amatissima per chi si avventura nelle passeggiate in area collinare) è diventata, dopo la furiosa piena dei giorni scorsi, un vero e proprio torrente. L’elenco però potrebbe continuare ancora tenendo conto anche delle ripercussioni sulla viabilità e del fatto che la Strada provinciale 130, arteria imprescindibile per chi vuole raggiungere l’area collinare, è ancora chiusa, così come via di Baroncoli.
Uno scenario drammaticamente diverso, dunque, che occorre monitorare e per cui è necessario mettere in atto una serie di accortezze come fa sapere chi, quella zona, la conosce palmo a palmo. La sezione del Club Alpino Italiano , ad esempio, "ritiene doveroso avvisare che l’attuale situazione del Parco territoriale di Monte Morello è tale da richiedere grande attenzione da parte degli eventuali frequentatori. Con la piena consapevolezza che, dopo le recenti esondazioni, gli interventi più urgenti riguardano naturalmente le aree urbane e il ripristino della viabilità sulla Strada panoramica dei Colli alti (SP 130), i volontari del CAI stanno eseguendo un censimento dei danni subiti".