REDAZIONE FIRENZE

La pista ciclabile fa ’tappo’. Anche Varlungo è nel caos

Carreggiata dimezzata verso il Girone. Le code arrivano fin sopra il viadotto

FIRENZE

L’intoppo era già noto agli automobilisti che utilizzano in ingresso città il viadotto Marco Polo – ovvero la rampa di uscita dal casello di Firenze sud – per immettersi su via Generale Dalla Chiesa. Nessun problema per chi svolta a sinistra verso il centro, molti di più per chi invece deve andare a destra in direzione Girone. La carreggiata, infatti, è in un primo tratto occupata dal cantiere legato alla costruzione di un nuovo tratto della pista ciclabile. Di fatto le corsie da due si riducono a una con conseguente effetto ’tappo’ dopo il semaforo. Con il collasso della viabilità martedì sera in tutta la zona sud della città, dovuto al cantiere (che durerà 4 mesi nel centro di Ponte a Ema) quell’intoppo è diventato un vero e proprio guai. Già nei giorni scorsi il capogruppo di Fratelli d’Italia in Palazzo Vecchio Alessandro Draghi aveva criticato la scelta di realizzare una nuova pista nella zona sua della città. "Perchè non si è pensato di migliorare la ciclopista già esistente lungo le sponde dell’Arno che va dal Tuscany Hall al Girone anziché andare a occupare una corsia fondamentale per il traffico cittadino?" aveva tuonato l’esponente del centrodestra. Nel frattempo la polemica è deflagrata. Sui gruppi social sono in tanti a commentare la scelta del Comune. "Oltre ad aver intasato il traffico – si legge in un berve testo che i residenti intendono inviare all’amministrazione comunale, al Quartiere 2 e ai vigili – l’eliminazione di una corsia di marcia ha gravi ripercussioni sul passaggio dei mezzi di soccorso, senza contare la necessità di invadere la corsia di marcia opposta per i mezzi pesanti che escono dall’area commerciale che si trova sulla destra. La pista ciclabile c’è già in riva all’Arno".

E. Baldi