FRANCESCO
Cronaca

La poesia estrema di Albisani

Francesco Gurrieri presenta "In bilico", una raccolta di poesie autobiografiche che esplora le sfumature della vita e dell'etica, con una voce ereditata dal miglior Novecento italiano.

Gurrieri

Con la prefazione di Davide Rondoni è appena uscito il volume ‘In bilico’ (Passigli Poesia), raccolta di uno dei nostri migliori poeti che vive all’ombra della Cupola del Brunelleschi. "Si mostra erede quasi scanzonato – ci avverte Rondoni -, cioè libero, del miglior Novecento italiano, fa stare dentro la sua poesia le mosse di certe imprendibili sfumature luziane ma non solo". Si tratta di una raccolta densa che a tratti ferma il respiro. Un Albisani autobiografico, estremo nel contare i passi della sua vita, nel sentire il poco che resta, nell’avvertire quanto poco contino i pensieri sul mondo, pervenendo al ritratto di un uomo che invecchia e che non fa sconti né a se stesso, né al mondo. Albisani è stato fra i primi collaboratori della rivista ‘Portolano’ e quindi ne ho seguito le stagioni creative, quelle dell’entusiasmo, quelle della delusione, quelle ancora dell’amarezza: sentimenti intensi in lui come in pochi altri, autenticamente vissuti e traslati a supporto dei suoi versi. Del resto il nostro autore è poeta e drammaturgo, formatosi – ricordiamolo – con Carlo Betocchi ed Orazio Costa: un imprinting che costituisce la filigrana anche di queste ultime sue liriche. L’attuale mannello poetico è organizzato in quattro parti, Storie, Raccolta indifferenziata, Appello, Apophoreta. Una poesia della seconda parte dà il titolo al volume: ‘In bilico’. Quel bilico, quel dubbio, quella incertezza che aggredisce chi si ferma a pensare a se stesso e alla vita. ‘Sono vicino al bordo so che dovrei guardare guardare dentro il baratro o fare un passo indietro ma qualcuno mi dice (alle spalle una voce che fingo d’ignorare ma è la mia è la mia) tocca a te non sei il primo…’. Tuttavia trovo fra le più vibranti le liriche raccolte in ‘Appello’, che ci restituiscono le emozioni e l’etica profonda della sua esperienza di docente, il suo rifarsi studente fra i suoi studenti.