OLGA MUGNAINI
Cronaca

La politica in lutto. L’addio a Pescini. Uomo del dialogo e dei grandi progetti

Esponente di spicco del Partito democratico, aveva 49 anni. L’elezione-plebiscito a sindaco di San Casciano. Gli accordi . per l’allargamento della Laika e per la mega cantina Antinori al Bargino . .

La politica in lutto. L’addio a Pescini. Uomo del dialogo e dei grandi progetti

La politica in lutto. L’addio a Pescini. Uomo del dialogo e dei grandi progetti

Si annullano le iniziative elettorali, si espongono le bandiere a mezz’asta. E’ il giorno del dolore, anche per la politica, di destra e di sinistra. E non solo a San Casciano, dove Massimiliano Pescini era nato, cresciuto e diventato un uomo delle istituzioni, amato e stimato da sempre. Il cordoglio arriva da tutti i luoghi e da tutte le persone che lo avano conosciuto, che con lui avevano lavorato, collaborato.

L’ex sindaco di San Casciano, 49 anni, scomparso dopo una malattia fulminante, era infatti l’uomo del dialogo, della collaborazione, da primo cittadino del Comune chiantigiano come da consigliere della Città Metropolitana e poi da Consigliere regionale.

La sua carriera politica inizia da consigliere comunale a San Casciano nel 1999. Ha entusiasmo, intelligenza e diventa capogruppo dell’Ulivo dal 2002 al 2004, per entrare poi nella giunta della sindaca Ornella Signorini come assessore per scuola, ambiente e servizi pubblici locali.

E’ figlio della sua terra, ragazzo di sinistra, del Pd, ma capace di dialogare con tutti, senza pregiudizi. E nel 2009 sarà naturale la sua candidatura a sindaco, competizione che vince con numeri quasi da plebiscito. Già la sua prima giunta comprende molte anime della sinistra, da quelle più radicali a quelle che guardano più al centro. E c’è già anche Roberto Ciappi, l’amico con cui condividerà l’avventura politica e che gli succederà a sindaco nel 2019. Massimiliano faceva parte di quella generazione nuova che stava dando un nuovo volto alla sinistra e al Pd, ma senza le esasperazioni del rottamatore Matteo Renzi, del quale non sempre ha condiviso le posizioni.

Anche da coordinatore della segreteria regionale del Pd è stato l’uomo che puntava a ciò che univa e non a quello che divideva. Nello scontro politico con lui hanno sempre prevalso le stesse parole che oggi si usano per ricordarlo: gentile, galantuomo, disponibile, capace di tenere sempre aperta la porta del dialogo e del confronto.

Un ragazzo da feste dell’Unità e da convegni, fine pensatore, colto, amante dei libri. Una passione che gli veniva dalla laurea in lettere moderne e dal suo lavoro in una casa editrice, dove era autore, redattore e revisore di dizionari e testi per la scuola.

Da pubblico amministratore intendeva la politica come visione del mondo, come strumento per migliorar la vita delle comunità.

E’ in questo segno che nei suoi due mandati da sindaco ha trovato l’accordo per l’ampliamento dello stabilimento Laika al Ponterotto, sostenuto il progetto della mega Cantina Antinori al Bargino, investito nella programmazione del Teatro Niccolini, e dato il via alla riscoperta di Niccolò Machiavelli, esule a Sant’Andrea in Percussina, da cui è nato il festival delle “Machiavellerie“.

Ma Pescini è anche l’uomo che si è battuto per le infrastrutture, litigando per le condizioni della Firenze-Siena e per le altre arterie di collegamento fra la provincia di Firenze e il capoluogo. Con lui è rinato anche il Carnevale storico, sapendo quanto contasse creare occasioni per vivere insieme il proprio paese.

Tanti gli incarichi politici: coordinatore della conferenza dei sindaci del Chianti fiorentino e senese dal 2010 al 2013; responsabile Anci Toscana per catasto e fiscalità locale, si è occupato di turismo e Unesco nella conferenza dei sindaci del Chianti, membro della segreteria del Pd della Toscana dal 2018.

Un ultimo saluto è possibile oggi dalle 14 alle 20 e domani dalle 9 alle 12 nella camera ardente allestita alla Misericordia di Mercatale. I funerali, sempre domani alle 15.30 alla Propositura di San Casciano.