CARLO CASINI
Cronaca

La povertà in Toscana fa paura. Ci sono 57mila famiglie al di sotto della soglia minima

E’ un dato pari al 3,5% totale, ma la percentuale sale al 5,5% tra i nuclei con bambini piccoli. L’ottavo report regionale mostra un lieve miglioramento, tuttavia la situazione resta complessa.

L’assessora regionale toscana alle politiche sociali Serena Spinelli

L’assessora regionale toscana alle politiche sociali Serena Spinelli

Continua il trend di lieve miglioramento dei dati sulla povertà in Toscana: se nel 2019 i nuclei familiari in povertà assoluta erano il 5,3%, dopo due anni distorti dalla crisi pandemica, nel 2022, il calo era già al 3,9%; nel 2024 sono scesi di quasi altro mezzo punto percentuale, ma la situazione è ancora ben lungi dall’essere rosea: il 3,5% delle famiglie, ovvero 57mila, sono ancora sotto la soglia critica, mentre il 13,2% è ancora a rischio di povertà o esclusione sociale.

A essere messe peggio le famiglie con figli minori: qui la percentuale sale al 5,5%, 19mila su 350mila famiglie. Dall’ottavo rapporto ‘Povertà e inclusione sociale in Toscana’ su dati 2024 – uno studio dell’Osservatorio sociale della Regione Toscana, in collaborazione con Anci Toscana, Irpet, Centro regionale di documentazione infanzia e adolescenza, Caritas Toscana e Università di Siena, presentato ieri all’Istituto degli Innocenti di Firenze –, emergono ancora risultati preoccupanti.

Il 15% dei nuclei non riesce a far fronte alle spese per riscaldare adeguatamente casa d’inverno, la stessa percentuale ha difficoltà nel permettersi carne e pesce, a comprare giocattoli, alimenti e abbigliamento per bambini, il 13% materiale scolastico, il 12% non riuscirebbe a pagare una spesa imprevista di 800 euro, il 28% di 2mila euro, il 52% di 5mila euro; il 18% fa fatica con le spese per gli spostamenti (carburante, treni e bus), il 20% non riesce più ad andare al cinema e al teatro e il 28% neanche in vacanza. Ma soprattutto un allarmante 31% ha difficoltà nel sostenere le spese per la salute, mentre il 6% è indietro con il pagamento di prestiti.

A calmierare la situazione delle famiglie con minori, invece, oltre alle precedenti misure di sostegno al reddito, il bonus nido ai nidi gratis e l’assegno unico e universale, supporti senza i quali il tasso di povertà assoluta, secondo lo studio, quasi raddoppierebbe, sfiorando il 10%.

Il 6,4% delle famiglie ha poi un Isee sotto 6.000. Analizzando gli ambiti socio-sanitari, la parte della Toscana più povera, ovvero con più famiglie sotto questa soglia, sarebbe il Nord-Ovest – Apuane, Piana di Lucca e Val di Nievole –, mentre quelli meno poveri sarebbero gli ambiti Fiorentina Sud-Est e Nord-Ovest e zone prettamente turistiche come l’Amiata Senese, la Val d’Orcia-Valdichiana Senese e l’Elba.

L‘indagine Irpet interna al Rapporto su un campione di 1650 residenti conferma il trend positivo: a considerarsi poveri o molto poveri nel 2024 sono l’11%,a fronte del 16 % del 2023.

Qui però a la parte più povera della Toscana sarebbe quella meridionale, dove le risposte affermative al quesito salgono al 19%.

"I dati ci servono per capire se le politiche messe in atto hanno una capacità di intervento, come devono essere migliorate e concretizzate – ha commentato l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli a margine dell’incontro –. Dal 3,9 al 3,5%: abbiamo dati migliori che nel resto del Paese, un leggero calo che però non ci può fare accontentare; il rapporto dice anche altre cose, oltre ai numeri"

"Avere figli dovrebbe essere un elemento di ricchezza, di gioia, di sguardo verso il futuro, invece che un elemento che rischia di impoverire le famiglie", sottolinea l’assessora.