EMANUELE BALDI
Cronaca

La protesta a Firenze. Cinquecento X rosse contro gli affitti brevi

Il blitz degli attivisti: "In centro non ci sono più case per chi vive e lavora qui". La sindaca Funaro: ormai le scatolette portachiavi sono attaccate ovunque. L’insoddisfazione dei residenti come già successo a Barcellona e a Venezia.

Una delle azioni di protesta del comitato “Salviamo Firenze“

Una delle azioni di protesta del comitato “Salviamo Firenze“

Tecnicamente si chiamano ’key box’ ma possiamo volgarmente definirle scatolette portachiavi. E per i (non pochi) fiorentini – da qualche tempo affiancati in qualche modo anche da Palazzo Vecchio che ha dichiarato guerra agli affitti brevi – che non vedono di buon occhio (eufemismo!) la proliferazione esponenziale di Airbnb e affittacamere in città sono oggi i bubboni esplosi sulla faccia dei palazzi antichi del centro storico, nient’altro che una reazione alla malattia dell’overtourism.

Così la scorsa notte gli attivisti di ’Salviamo Firenze’ – associazione che si pone come obiettivo quello di difendere il delicato tessuto urbano di una città di 363mila abitanti che a fine 2024 conteggerà in tutto quindici milioni di visitatori (praticamente 25 per ogni residente) – hanno simbolicamente appiccicato sopra le key box di alcune strade centinaia di adesivi rossi a forma di X. "Un cerotto sulle ferite di Firenze", la loro ’rivendicazione’. "Abbiamo coperto poche strade, una quindicina in tutto, ma abbiamo attaccato 500 adesivi". Gli attivisti hanno preso di mira alcune strade che sono paradigma del fenomeno overtourism come via Ghibellina e Borgo Allegri nel quartiere di Santa Croce. Una X rossa, adesiva, il simbolo della campagna “Firenze muore per il turismo selvaggio e la speculazione” che andrà avanti nei prossimi mesi.

"Andremo sui cantieri e sulle strade dove chiudono i negozi", assicurano gli attivisti del comitato che ha scelto la X come segno propositivo, un "’per’ in favore delle azioni utili per sopravvivere al turismo selvaggio e alla speculazione", spiega Massimo Torelli, animatore del comitato in una conferenza stampa flashmob convocato fuori dalla Fortezza da basso, dove si è tenuta la due giorni del Forum internazionale del turismo, antipasto del G7 che si terrà la prossima settimana proprio in riva d’Arno.

A questo punto, sostengono gli attivisti, "bisogna rispondere a un’unica domanda" ovvero "quanto deve guadagnare una persona per vivere a Firenze? In una città con un reddito medio di 1.600 euro, si chiede circa 1.000 euro per un bilocale”". Non solo, "tutti i nuovi interventi residenziali sono stati dati ai grandi gruppi della speculazione internazionale ed escono con prezzi da 5.000-6.000 euro al metro quadro". Oltre a questo "gli affitti turistici sono troppi, stanno dilagando e non ci sono più case per chi deve vivere e lavorare qui. Il tema, quindi, non è regolamentare il futuro, ma di ridurre il passato".

La protesta fiorentina ricorda da vicino quella di altre realtà europee. Adesivi e cartelli con gli slogan ’Turisti tornate a casa’ sono apparsi ad esempio a Barcellona e a Palma di Maiorca in Spagna, a Dubrovnik in Croazia e negli ultimi tempi perfino in altre città italiane come Bari e Verona. Così, mentre la ministra del turismo Daniela Santanchè liquida la vicenda come "molto strumentale", la sindaca di Firenze Sara Funaro – che proprio in queste ore ha chiesto al governo "maggiori poteri" ai primi cittadini per governare i flussi turistici – non si nasconde dietro un dito e, dopo aver snocciolato numeri monstre (a Firenze si registrano 87.253 annuali per chilometro quadrato e un più 32% di crescita di visitatori in città negli ultimi ventiquattro mesi) prende di petto la vicenda: "Ormai le key box sono "attaccate ovunque", perfino "alle rastrelliere delle biciclette e, in alcuni casi, anche agli edifici storici" le sue parole. La cosa, rileva Funaro, "non dà certo una bella immagine della città" e che per questo "vanno presi provvedimenti".