REDAZIONE FIRENZE

La protesta alla stazione: "Noi, capotreno nel mirino. Le ferita è anche morale"

Trenta denunce del personale ferroviario nel 2024: a ottobre più episodi che nell’intero 2023. La testimonianza: "Ora ho paura a tornare a lavoro".

Trenta denunce del personale ferroviario nel 2024: a ottobre più episodi che nell’intero 2023. La testimonianza: "Ora ho paura a tornare a lavoro".

Trenta denunce del personale ferroviario nel 2024: a ottobre più episodi che nell’intero 2023. La testimonianza: "Ora ho paura a tornare a lavoro".

di Lavinia BeniFIRENZE"Da quando sono stata aggredita durante il mio turno lavorativo sul convoglio ferroviario, sono diventata guardinga in tutti gli aspetti della mia vita". Valentina Ravanelli è un capotreno dell’impianto di Firenze. Martedì scorso ha subìto violenza fisica sulla linea di Viareggio. "L’aggressione è avvenuta in pieno giorno. Avevo appena segnalato alle forze dell’ordine il passeggero che poi mi ha colpita, in quanto stava disturbando gli altri viaggiatori ed era in evidente stato di alterazione. Mi sono allontanata e mi ha presa per le spalle. Mentre il treno si stava fermando sul marciapiede della stazione, un signore si è alzato e si è messo nel mezzo. Il soggetto è stato preso in custodia dalle forze dell’ordine che stavano già lì al binario".

Valentina adesso ha paura. Non è ancora tornata a lavorare, sta facendo varie visite mediche e dovrà parlare con una psicologa. "Più che il danno fisico è la ferita psicologica e morale". Valentina ci ha raccontato del suo accaduto alla stazione di Santa Maria Novella. Ieri, infatti, si è svolto un volantinaggio per avviare la campagna di sensibilizzazione "La violenza non prende il treno", iniziativa nazionale organizzata, su territorio fiorentino, dalle Segreterie regionali toscane Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti, UGL Ferrovieri, Fast Consal e Orsa. La richiesta: trovare una soluzione che possa fermare la violenza nei confronti dei capitreno e di tutto il personale di stazione. Roberto Malveri, coordinatore regionale trasporto ferrovia Fit-Cisl Toscana, ha dichiarato: "Nel 2024, in Toscana, sono state registrate 30 denunce. Questo non è il classico sciopero, ma una vera e propria campagna di sensibilizzazione. Infatti, l’iniziativa terminerà il 4 febbraio. Questo autunno abbiamo chiesto alle Istituzioni di riprendere le cabine di regia in sede prefettizia. Stiamo ancora aspettando una risposta".

Secondo Giuli Tini, di Filt-Cgil e macchinista Trenitalia: "Nel 2024, già nel mese di ottobre erano state riportate più aggressioni rispetto a tutto il 2023". Leonardo Mugnaini, di Uil Trasporti Toscana, ha aggiunto: "A livello nazione sono state registrate ottocento denunce durante lo scorso anno. Tuttavia, c’è un sommerso enorme che non è quantificabile. Noi chiediamo più personale di polizia negli ambienti ferroviari e un aumento delle scorte dei treni da parte del personale Fs. Inoltre, sarebbe opportuno iniziare una campagna di sensibilizzazione nelle scuole. Dobbiamo educare al rispetto di chi lavora". Oltre a Valentina, a raccontarci la sua esperienza violenta durante il turno è stato il capotreno Giuseppe Catanzaro, aggredito nel 2022. "Sono stato colpito in testa da un passeggero che cercava di molestare gli altri viaggiatori. Io sono intervenuto, ma mi ha aggredito prima verbalmente e poi fisicamente. Mi ha procurato un trauma cranico". Per Giuseppe è un problema di ordine sociale: "Siamo come anestetizzati dalle minacce che riceviamo ogni giorno. Ma non è giusto".