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Agente della penitenziaria a Sollicciano
di Niccolò GramigniFIRENZEQuel "sul carcere di Sollicciano solo parole e mai azioni concrete" pronunciato dall’ex cappellano di Sollicciano Don Vincenzo Russo ha provocato una serie di reazioni all’interno di Palazzo Vecchio. La critica di Don Vincenzo Russo riguarda tutti i livelli della politica. Da Palazzo Vecchio hanno replicato sia l’assessore al welfare Nicola Paulesu che il presidente del Consiglio comunale Cosimo Guccione. "A chi non riconosce l’impegno sul carcere di Sollicciano da parte dell’amministrazione e delle associazioni del Terzo settore rispondiamo che sono i fatti a parlare", afferma Paulesu che ricorda che sia lui che la sindaca Funaro più volte si sono espressi "contro la situazione drammatica in cui versa il carcere. Abbiamo più volte sollecitato gli interventi del Governo che adesso non sono più rimandabili".
"C’è un coordinamento – aggiunge – tra pubblico e organizzazioni del Terzo settore e c’è una forte collaborazione e attenzione al tema da parte del Comune anche con la diocesi attraverso la Fondazione Solidarietà Caritas e i suoi progetti". Il Comune, si ricorda da Palazzo Vecchio, collabora con Caritas per ‘Il Samaritano’, una struttura di accoglienza che si occupa di misure alternative al carcere. C’è anche l’impegno su ‘Casa Ginestra’ per persone a fine pena, o per ‘Casa Mimosa’ che accoglie donne con misure alternative al carcere o fine pena. Il Comune collabora con Caritas anche per la messa in prova e per scontare la pena facendo attività sociali, o anche col volontariato quotidiano in carcere e il sostegno attraverso materiali di prima necessità. Attesa intanto la risposta del ministro della giustizia Carlo Nordio, invitato dalla commissione politiche sociali a parlare del carcere.