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Banchi della minoranza al completo, lunedì, per la seduta riservata al Piano del Verde
C’è chi proporrà il ’Parco dell’amore’ e chi invece chiederà più aree cani soprattutto nel centro storico e l’assunzione di giardinieri comunali. Il Piano del Verde, in Consiglio, dovrà schifare la raffica di emendamenti e osservazioni che la minoranza presenterà. E da Fratelli d’Italia a Sinistra Progetto Comune si promette battaglia. A maggior ragione dopo che ieri, nella riunione dei capigruppo, è stata respinta la richiesta delle opposizioni di rinviare di una settimana la discussione. Così da avere il tempo di studiare le 250 pagine e proporre degli interventi mirati. Nulla da fare: il presidente Cosimo Guccione ha deciso di calendarizzare il passaggio in aula delle nuove linee guida sull’ambiente per il 3 marzo.
Il vicepresidente del consiglio, Alessandro Draghi (Fratelli d’Italia) annuncia che il suo gruppo depositerà nove emendamenti. Tra questi si chiede la realizzazione di un ’Parco degli innamorati’, "dove inserire anche delle panchine dedicate a chi non c’è più". Ma Draghi proporrà tappeti erbosi lungo tutti il tracciato della tramvia. Ma con una specie vegetale particolare: la zizzania, "in quanto nella Bibbia rappresenta la discordia. E i cantieri della nuova linea stanno provocando forti arrabbiature tra i cittadini...".
Il Movimento 5 Stelle, proprio in queste ore, sta lavorando agli emendamenti. Che dovrebbero essere 5. Il capogruppo Lorenzo Masi preferisce non anticipare nulla, ma qualche indicazione la dà. "Attenzione particolare alle aree hot-spot, più risorse per il verde e le potature, aumento, in città, della pavimentazione drenante, riqualificazione delle aree cani e strade che non assorbano il calore".
E se Forza Italia si tira fuori dai giochi, per la liste Eike Schmidt sindaco, l’omonimo capogruppo e i consiglieri Massimo Sabatini e Paolo Bambagioni hanno preferito presentare un ordine del giorno (che definiscono "molto significativo") invece che un emendamento. "Chiederemo di inserire tra i principi ispiratori e nelle strategie operative del Piano del Verde il seguente enunciato: “Evitare di tagliare ingenti numeri di alberi ad alto fusto per fare modifiche alle vie di comunicazione metropolitane o ad altre grandi opere“".
Dmitrij Palagi, di Sinistra Progetto Comune, passerà il fine settimana a studiare e a mettere nero su bianco gli emendamenti, che andranno presentati entro le 12 di lunedì. "Il Piano del Verde deve mettere al centro la cittadinanza – dice – Inoltre recupereremo una richiesta già votata nel precedente mandato ma scomparsa: un’area pubblica per il conferimento di materiale di risulta da interventi su verde urbano. Tra gli obiettivi deve esserci anche un ampliamento della gestione diretta, estendendo il ruolo dei vivai comunali, assumendo e formando personale, per limitare sempre di più gli appalti".
Poi, c’è Firenze democratica e la sua capogruppo Cecilia Del Re, che su questo piano ci ha lavorato quando faceva parte della giunta Nardella (testimone passato poi, non senza polemiche, ad Andrea Giorgio). E che non risparmia qualche stilettata all’attuale amministrazione. "Finalmente questo lavoro, che ho fortemente voluto quando ero assessora all’ambiente e all’urbanistica, è arrivato a conclusione. Purtroppo, però, ci pare però un po’ un’occasione persa, siamo lontani dai piani del verde di Padova o di Amsterdam – l’accusa – Il quadro conoscitivo è carente in molte parti, e di questa carenza si risente poi nella parte strategica. Mancano, ad esempio, totalmente le greenways cittadine, il sistema lineare del viale dei Colli non viene riportato e tantomeno quindi poi sviluppato in un’ottica d’insieme. Altri grandi assenti le infrastrutture blu, ovvero il prezioso verde lungo i fiumi e i torrenti; gli animali; i materiali da usare. Si percepisce, insomma, che manca uno sguardo d’insieme". Infine, Italia Viva potrebbe presentare alcuni emendamenti. "Stiamo interloquendo con l’amministrazione per apportare dei miglioramenti – dice il capogruppo Francesco Casini – Tutto è perfettibile e migliorabile ma è un buon piano. La qualità del vivere in città passa anche dall’attenzione al verde urbano e dalla sua buona gestione.
AnPassan