La relazione della Dia. Avanza la Camorra e i clan fanno affari: "Fondi Pnrr nel mirino"

Il report della direzione investigativa antimafia fotografa lo scenario della criminalità organizzata in città e in Toscana. La mafia siciliana è fuori dai giochi, mentre clan e cosche fanno soldi con droga e rifiuti.

La relazione della Dia. Avanza la Camorra e i clan fanno affari: "Fondi Pnrr nel mirino"

La relazione della Dia. Avanza la Camorra e i clan fanno affari: "Fondi Pnrr nel mirino"

di Pietro Mecarozzi

Camorra e ’ndrangheta al posto della mafia siciliana. Più corruzione e penetrazione nei settori imprenditoriali e meno intimidazioni e lupare. È lo scenario che la relazione semestrale della direzione investigativa antimafia (Dia), presentata ieri a Roma dai vertici dell’ente e dal ministro Piantedosi, ha dedicato alla Toscana e in particolare a Firenze. Il report, con i dati relativi alle varie attività antimafia nei primi 6 mesi del 2023, parla di un territorio che deve fare i conti con un’infiltrazione mutata nei modi e nella forma, che preferisce inquinare i gangli puliti della società, senza farsi troppo notare con l’uso della violenza, o peggio ancora di armi.

Un processo di adattamento al contesto socio-economico fiorentino e toscano nel quale si era calato un uomo molto vicino alla cosca dei Mammoliti di Oppido Mamertina (Reggio Calabria), al quale il 25 maggio 2023, grazie a un’indagine della guardia di finanza di Firenze, sono stati sequestrati oltre 60 immobili, per un valore complessivo superiore a 6 milioni di euro e beni mobili relativi a depositi titoli e conti correnti bancari in Liechtenstein per oltre 5 milioni di euro.

Ci sono poi elementi delle famiglie di ‘ndrangheta di Isola capo Rizzuto (Crotone) in cerca di affari e soggetti contigui alla cosca Molè-Piromalli di Gioia Tauro, famosi per lo spaccio di stupefacenti a livello internazionale. Tutti trovano asilo in terra fiorentina. Tutti cercano di mettere radici criminali e ritagliarsi una fetta di mercato. Le attività illecita delle ’ndrine, stando alle ultime attività investigative, si sviluppano principalmente nell’ambito delle estorsioni, del traffico di stupefacente, dello smaltimento illecito di rifiuti e delle frodi fiscali.

Di poco cambiano le mire dei clan di camorra: ormai specializzati nella gestione del traffico e smaltimento illecito di rifiuti, in quello del traffico di stupefacenti, al riciclaggio di denaro e al reimpiego in attività immobiliari o imprenditoriali con particolare riferimento al settore turistico-alberghiero. Le cosiddette ’cartiere’, ovvero società vuote utilizzate come lavatrice per ripulire i soldi sporchi derivanti dal traffico di droga.

A preoccupare sono anche le organizzazioni criminali stranieri. "La criminalità di matrice cinese – si legge – continua a mantenere un ruolo primario in molte attività economiche, specialmente nel distretto del tessile-abbigliamento che coinvolge le province di Firenze, Prato e Pistoia". Le forme di illegalità più diffuse continuano a confermarsi la produzione e la commercializzazione di merce contraffatta, con i "connessi aspetti di evasione fiscale e contributiva, il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e lo sfruttamento della manodopera irregolare", continua il report.

Riflettori accesi anche sui fondi del Pnrr. Tra le regioni del centro Italia, la Toscana nei primi 6 mesi del 2023 ha richiesto 681 verifiche antimafia alle diverse Prefetture regionali, per diversi progetti, seconda solo al Lazio con 3427 richieste, molte delle quali ancora in fase di valutazione e analisi.