"Chissà che fine ha fatto. Lui che era così bravo a scuola. E l’altro, quello simpatico e spiritoso, che aveva sempre una battuta per tutti?". Alla fine lo spirito della reunion è partito proprio da qui. Dalla volontà di capire se quel gruppo di persone fosse ancora in zona e disponibile a vedersi – qualche anno dopo – un po’ invecchiato, imbiancato ma, sostanzialmente, ancora in ottima forma.
L’elemento realmente diverso di tutto questo è la scusa a monte dell’iniziativa. Una motivazione che la rende realmente unica: non riunire la solita classe di scuola quarant’anni dopo. A fare quello, in fondo, sono buoni tutti. Partire invece dall’anno di nascita è stata un’intuizione che ha reso tutto originale. E che, soprattutto, ha consentito di scoprire al gruppo quello che in molti già sapevano a livello individuale: quella del 1964 è ancora oggi una vera e propria classe di ferro. Il gruppo si è ritrovato a Pontassieve dopo una caccia spietata avviata via chat e portata avanti con pazienza e meticolosità. Un lavoro difficile, certo, ma non impossibile. Soprattutto a livello di numeri. Anche perché quell’anno, a Pontassieve, evidentemente già iniziava ad affacciarsi una carenza di nascite che, oggi, rappresenta la caratteristica comune un po’ per tutto il nostro Paese. Questo per dire che nel 1964 sul territorio pontassievese nacquero più o meno una sessantina di persone. Poche, evidentemente, dunque non difficilissime da rintracciare. Ed, evidentemente, decisamente ben strutturate. Tanto che una di loro, Stefano Gamberi, ha anche fatto il sindaco Rufina e, ora, è ben inserito nel ruolo di assessore a Pontassieve. "Non avrei mai immaginato di essere compagno di banco del mio sindaco", ha chiosato Eugenio Bigazzi, uno dei partecipanti alla serata di ritrovo. Che, negli anni, ha scoperto con il tempo di aver fatto le scuole insieme al futuro primo cittadino. Ma se per Bigazzi si è trattato di una semplice esclamazione a cinquant’anni di distanza, per qualcun altro il legame con il futuro sindaco è stato ancora maggiore. Nello specifico Luisella Tanini, che di Gamberi è divenuta moglie. Storie di vita, di paese e di un legame che non è mai finito. "Si può anche non frequentarci per decenni – hanno detto i partecipanti in coro – ma c’è qualcosa che comunque ci unisce. Il tempo è trascorso, ma è ancora presente la goliardia di quel periodo ed, oggi, la voglia di riscoprirsi e raccontarsi". Sessantenni, insomma, ma con lo stesso spirito dei ragazzi di qualche decennio fa. L’appuntamento per tutti è già fissato: tra cinquant’anni, sempre a Pontassieve.