ERNESTO
Cronaca

La riforma garantisce stabilità

La riforma del dimensionamento della rete scolastica in Toscana: superamento delle reggenze e assegnazione di dirigenti titolari a tutte le scuole. Competenza regionale per l'attuazione.

Pellecchia*

Sulle pagine de La Nazione sono stati ospitati vari interventi in merito al dimensionamento della rete scolastica; l’ultimo, in ordine di tempo, quello a firma dell’onorevole Gianassi, il cui contenuto mi spinge, per doverose ragioni di chiarezza e trasparenza, a condividere con i lettori de La Nazione alcune riflessioni in merito. La riforma del dimensionamento della rete scolastica mira, in primo luogo, al definitivo superamento dell’annoso problema delle scuole sotto-dimensionate, con la conseguente necessità di dover assegnare le stesse a reggenza. Il sistema che si sta cercando di superare deprivava decine e decine di scuole in Regione della figura del dirigente scolastico e del DSGA per il solo fatto di avere un numero di alunni inferiore ai parametri.

E tutti abbiamo sempre constatato quanto il sistema delle reggenze strutturali fosse negativo e limitante, per il fatto che ciò causava discontinuità e incertezza. Le norme adottate in materia di dimensionamento dall’attuale Governo permettono di superare tale iniquo e penalizzante sistema, consentendo, grazie alla revisione dei criteri per il dimensionamento della rete scolastica, il superamento del sistema delle reggenze, al fine di poter assegnare a tutte le scuole della Regione un Dirigente scolastico e un DSGA titolari. La riforma interviene solo sull’assetto organizzativo e gestionale delle scuole e non tocca minimamente i punti di erogazione del servizio. A seguito del dimensionamento della rete, tutte le scuole potranno avere dirigenti titolari. La riforma ha superato positivamente l’esame della Corte Costituzionale che ha quindi confermato la correttezza e la legittimità di quanto fatto dal Governo.

Altra questione su cui occorre far chiarezza attiene alla competenza di chi deve attuare il dimensionamento scolastico. La riforma non interviene su quali debbano essere i criteri o i percorsi per attuare il dimensionamento, dal momento che questa competenza è in capo esclusivamente alle regioni e agli enti locali.

* Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale Toscana