"Adesso serve ripensare il sistema per tornare a essere competitivi". Claudia Sequi è la presidente nazionale di Assopellettieri dal luglio 2023. L’imprenditrice, con storica azienda di famiglia a Pontassieve, è stata la prima donna al vertice dell’associazione nata in seno a Confindustria per occuparsi della filiera della moda e degli accessori in pelle. I dati evidenziano una crisi profonda. E il futuro nell’immediato non sarà roseo.
Che considerazioni se ne traggono?
"Nei primi nove mesi del 2024 abbiamo registrato su base nazionale una perdita di fatturato di oltre 1 miliardo di euro rispetto al pari periodo del precedente anno (-8,4%) con un calo dell’export del 9.7%. Molto grave la chiusura di oltre 100 aziende con la perdita di circa 1.300 posti di lavoro e un incremento del ricorso alla CIG di oltre il 130%. Siamo di fronte a numeri che non possono non farci riflettere".
E quando vedremo un miglioramento?
"Purtroppo, nel terzo trimestre dell’anno non si è verificata l’auspicata inversione di tendenza. Al contrario i trend geopolitici e macroeconomici osservati nel primo semestre sono tutti confermati. Agli scenari di guerra in Ucraina e in Medio Oriente si sono aggiunte le crisi interne di alcune economie mature come la Germania e Corea del Sud a cui si sommano pesanti incertezze determinate dal costo della materia prima e dell’energia, dal costo del denaro che scende troppo lentamente, da nuovi venti protezionistici provenienti dal Nord America, dall’ulteriore raffreddamento della domanda di lusso da parte dei consumatori cinesi".
Anche l’inizio del 2025 sarà in salita?
"Non si intravedono molti spiragli di recupero per il primo semestre del nuovo anno e in questo scenario di pesante calo di volumi produttivi, diverse aziende saranno costrette a ridurre il numero degli addetti, con grave ripercussione sociale. In questa fase di contingenza è necessario continuare l’azione presso le Istituzioni, a partire dal Governo, per sostenere il sistema della pelletteria e della moda che, nel suo complesso, è il secondo settore industriale italiano".
Cosa vi aspettate dalla politica?
"Un impegno vero per tutelare le competenze e le filiere con il rifinanziamento della cassa integrazione a partire dal 2025, la concessione di sgravi fiscali e il sostegno delle aziende in difficoltà. Sono temi su cui l’Associazione è in prima linea da mesi".
Ma serve anche far ripartire il comparto.
"Per questo dovremo ripensare il sistema attraverso la definizione di una nuova politica industriale e fiscale che consenta al nostro Paese di essere più competitivo, per attrarre le produzioni di brand dei segmenti del lusso accessibile, oggi svolte in altri Paesi dove qualità e sostenibilità sono al di sotto dello standard italiano".
morv