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La Sala delle Carte splende. Via alle visite dopo tre anni

Terminati gli interventi di recupero, adesso si può vedere in 3D. Risanato anche il grande mappamondo. E spunta una novità storica.

La Sala delle Carte splende. Via alle visite dopo tre anni

L’assessore alla cultura Giovanni Bettarini e Simonetta Brandolini d’Adda

Carte geografiche finemente restaurate, mappamondo risanato e di nuovo leggibile con tecniche modernissime, una nuova illuminazione, un sito web per visitare la sala in 3D e un lavoro certosino che ha permesso anche una scoperta storica. Dopo tre anni di lavori, è stata inaugurata la Sala delle Carte geografiche in Palazzo Vecchio. L’intervento è stato studiato e curato dal Servizio Belle Arti e Fabbrica del Comune, con la collaborazione del Servizio musei della direzione Cultura ed è stato possibile realizzarlo grazie alla donazione della Fondazione di Friends of Florence. I lavori hanno permesso il restauro del grande globo terrestre e delle 53 carte geografiche di tutto il mondo conosciuto nella seconda metà del XVI secolo, dipinte a olio su tavola negli sportelli degli armadi, su disegno di Egnazio Danti e Stefano Bonsignori (1563-1586). E’ stato anche consolidato il pavimento e realizzato un nuovo impianto di illuminazione della sala basato sul sistema domotico che utilizza i Led. In più è stata completata la sistemazione dei 13 armadi monumentali con motivi decorativi a intaglio, realizzati da Dionigi di Matteo Nigetti (1564-1571), oltre alla sostituzione dei pannelli in plexiglass con moderne lastre antiriflesso.

"Dopo tre anni di lavori il risultato è splendido", le parole di Simonetta Brandolini d’Adda, presidente di Friends of Florence. Contemporaneamente il Museo Galileo ha realizzato un sito web che permetterà una esplorazione interattiva in 3D della Sala ricostruita digitalmente. Il paziente lavoro di restauro ha permesso anche di compiere un’importante scoperta: è stato provato che il globo fu interamente rifatto dall’ultimo cosmografo della corte medicea Matteo Neroni tra il 1605 e il 1613 e che della prima versione del mappamondo di Egnazio Danti (1564-1569) non resta in pratica più niente, se non la struttura esterna di sostegno in metallo e, forse, gli elementi principali dell’armatura interna in ferro, realizzate entrambe all’epoca dall’architetto e ingegnere Antonio Lupicini. "Ritorna al suo antico splendore la sala delle carte geografiche, un tassello prezioso del percorso museale di Palazzo Vecchio", sottolinea la sindaca Sara Funaro. "E’ una parte del nostro museo fra le più amate" aggiunge l’assessore alla cultura Giovanni Bettarini.

Rossella Conte