LAURA NATOLI
Cronaca

La salmonella nel menù. Intossicati 246 bambini. Centro cottura nel mirino

Tre indagati nella struttura che prepara i pasti per istituti tra Firenze e Prato. I problemi sarebbero stati causati dai pomodorini ciliegini non trattati.

Luca Tescaroli, procuratore di Prato

Luca Tescaroli, procuratore di Prato

La salmonella servita nei piatti dei bambini a scuola insieme al pomodoro ciliegino. Un caso sconvolgente di intossicazione alimentare che ha colpito 246 bambini di asili e scuole primarie di Calenzano, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino e Barberino del Mugello. A "salvarsi" sono stati solo gli istituti di Carmignano dove, a causa di quello che inizialmente sembrava un disservizio, la mensa è partita in ritardo evitando ai piccoli alunni l’intossicazione.

E’ emerso dalle indagini della Procura di Prato, guidata da Luca Tescaroli, che ha fatto eseguire perquisizioni e sequestri nei confronti di tre indagati: si tratta dei vertici della "Qualità e servizi" di Calenzano, società a gestione pubblica, che fa rifermento ai cinque comuni di Firenze e Prato in cui si sono verificati i gravi malori nel settembre scorso. Nel registro degli indagati – con le ipotesi di reato di avvelenamento colposo e lesioni colpose – sono finiti l’amministratore unico della Qualità e servizi Filippo Fossati, ex parlamentare del Pd, Francesco Dini, direttore della produzione, e Eleonora Tancredi, direttore qualità. Gli inquirenti hanno sequestrato documenti e pc per trovare conferme alle ipotesi accusatorie e capire che cosa sia successo durante la preparazione dei pasti finiti sui tavoli delle mense dei bambini.

I fatti risalgono al 21 settembre scorso quando sette bambini accusano forti malori dopo aver pranzato. Uno dopo l’altro cominciano a mostrare sintomi di gastroenterite acuti altri piccoli studenti e diversi adulti. I numero diventa astronomico: 246 bambini e 23 adulti si sentono male. In 98 finiscono al pronto soccorso, 23 vengono ricoverati. La diagnosi è certa: intossicazione da salmonella. A quel punto partono le prime otto querele, a cui se ne aggiungono tante altre, una cinquantina. La Procura di Prato, competente territorialmente per Calenzano dove ha sede la "Qualità e servizi", apre un fascicolo. Nei mesi scorsi sono state eseguite una serie di indagini basate su "analisi microbiologiche e sulla ricostruzione dei movimenti di produzione, approvvigionamento, manipolazione di alimenti e bevande nelle mense e nelle cucine delle scuole colpite dai malori dei bimbi e degli insegnanti".

In particolare le intossicazioni sarebbero state causate dal pomodorino ciliegino servito crudo, ingrediente usato in preparazioni "fredde" di pietanze anche nei giorni precedenti all’insorgere dei primi sintomi. Dalle indagini, ha spiegato Tescaroli in una nota, è emerso che la "procedura di disinfezione dei pomodorini era stata fatta in maniera difforme dalle indicazioni del produttore del disinfettante". Il sospetto è che i pomodorini non siano stati proprio lavati. Un passaggio chiave saltato che avrebbe causato le intossicazioni da salmonella, sindrome molto grave che può portare fino alla morte.