"La scienza aiuta tutti. Deve governarla solo la libertà di pensiero"

La scienza e la tecnologia: alleati per il progresso ma anche fonte di sfide. Riflessioni e proposte emerse durante il festival a Firenze con esperti del settore.

"Negli ultimi 150 anni, un periodo piccolissimo rispetto ai milioni passati, abbiamo fatto una crecita pazzesca. I bambini nati oggi potranno vivere fino a 140 anni. Ma cos’è cambiato rispetto ai tempi di Galileo? C’è stata una combinazione tra apertura culturale, scienza, confronto, e comunicazione delle informazioni senza precedenti e la scienza ha fatto breccia e ha contribuito a migliorare la qualità di vita della nostra società". Questa la riflessione di Sabina Nuti, rettrice della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, sabato ospite nel Salone dei Cinquecento che aggiunge: Da cosa deve essere governata la scienza? Dal confronto e dalla libertà di pensiero. Durante il dibattito ha preso parola anche Ruben Razzante, docente di diritto dell’informazione alla Cattolica di Milano. Per lui una domanda chiave: dobbiamo avere paura degli algoritmi dei social? Risposta arguta: "Dobbiamo aver paura dell’algocrazia e cioè degli algortimi che dominano le nostre vite e dobbiamo governarla con l’algoetica". A tal proposito gha ricordato Ruzzante "stiamo lavorando nella commissione straordinaria anti-odio presieduta da Liliana Segre e io ho avuto l’onore di presentare un emendamento al disegno di legge del governo in discussione al Senato". Un emendamento che specifica come gli "algortimi devono essere addestrati in funzione del contrasto alle discriminazioni".

Ospite del festival anche Ernesto Pellecchia, direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana: "Da una parte l’utilizzo delle nuove tecnologie rende i giovani più attenti osservatori del mondo che li circonda e quindi stimolati nel trovare soluzioni. Sono aperti, globali, inclusivi, costantemente connessi e per questo creatori di una nuova comunità. Dall’altra sono sovraesposti alle trappole e agli inganni delle nuove tecnologie, bombardati da una comunicazione troppo veloce e per questo superficiale, da informazioni scorrette che mettono a dura prova il loro spirito critico nonché la loro capacità di distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è. Tutti motivi per cui è necessario intensificare e qualificare le azioni di educazione digitale, attraverso cui fornire loro i giusti strumenti per riuscire a navigare in sicurezza in questo mare magnum che è il web, senza lasciare nessuno indietro".