"Brancoliamo nell’inutile, e il cantautore è un ricercatore di cose che non sono utili. Ma chi dice cosa possa essere veramente utile?". È con queste poche parole dette lunedì nella trasmissione ’Via dei Matti n. 0’ di Stefano Bollani e Valentina Cenni su Rai 3 che Paolo Benvegnù, il cantautore nato a Milano nel 1965, ci ha lasciati a causa di un malore improvviso la sera del 31 dicembre.
Una lunga carriera, nata negli anni Novanta, dove a Firenze aveva trovato la sua grande espressione, anche grazie al Rock Contest e dove dieci giorni fa, in un Glue gremito, aveva fatto vibrare le note del suo ultimo disco. Era il 1993 quando esordì con gli Scisma, un gruppo rock con il quale vinse anche il premio Ciampi. Poi una lunga parentesi a teatro in città con Pinocchio nella Compagnia Maninni-Dall’Orto e nel Presepe Vivente Cantante con Stefano Bollani e David Riondino.
Nel 2004 la carriera da solista, con la pubblicazione del disco Piccoli Fragilissimi Film, di cui fa parte il fortunato singolo Suggestionabili e che lo scorso anno ha portato sui palchi di tutta Italia per i 20 anni. Una celebrazione di quello che fu definito il miglior tour dell’anno secondo il Meeting delle etichette indipendenti. Poi 8 dischi e diversi Ep che gli hanno permesso di ottenere la targa Tenco lo scorso ottobre con È inutile parlare d’amore.
"Paolo era capace di infondere bellezza e poesia in qualunque cosa facesse", ha detto la famiglia. "Sconvolti è stato il commento di Bollani e Cenni, che lo salutano commossi sui social.
Ma non solo loro, tutta la scena musicale fiorentina si stringe nell’abbraccio al musicista: da Piero Pelù a Irene Grandi, finendo con un mago del teatro, Stefano Massini. "Fai buon viaggio tra le stelle della musica, amico caro Paolone", scrive Pelù.
Gli fa eco Irene Grandi con un post sui social: "Sei e sarai sempre nel mio cuore. Ci hai lasciato improvvisamente che è davvero difficile crederci, quanto mancherai a tutti noi amici…". E fuori da Firnze, i saluti di Malika Ayane, La Rappresentante di Lista, Motta, Appino, i Fast Animal e gli Slow Kids e le Perturbazioni. Artisti con cui ha collaborato anche nelle produzioni dei brani. Produzioni che iniziarono proprio a Firenze dove voleva suonare con Marco Parente, ispirato da quella atmosfera che gravitava sopra la Cupola, tra il Consorzio Suonatori Indipendenti e i Pankow.
Lorenzo Ottanelli